Mandarini, Orri non conosce la parola crisi

Garda Frutta: vendite al top per la linea premium, prezzi di 2,2-2,5 euro/kg

Mandarini, Orri non conosce la parola crisi
Il mandarino Orri, easy peeler e senza semi, riesce a dare buone soddisfazioni al Mercato ortofrutticolo di Brescia. L'azienda grossista Garda Frutta, amministrata da Lorenzo Ebranati, sottolinea infatti che questa varietà medio-tardiva si sta vendendo bene a prezzo che può raggiungere anche i 2,50 euro il chilo. Un sogno per la maggior parte dei produttori di mandarini e clementine italiani che quest'anno hanno vissuto una crisi pesantissima. 

Le produzioni che distribuisce Garda Frutta provengono da Israele e Spagna. "Abbiamo iniziato la campagna dell'Orri a metà gennaio - dice il titolare Ebranati - A oggi possiamo dire di essere molto soddisfatti per l'andamento della domanda, soprattutto per quanto riguarda la linea premium, la più bella in assoluto, di origine israeliana. Che, attualmente, raggiunge un prezzo medio compreso tra 2,2 e 2,5 euro il chilo. Ogni giorno ne vendo due o tre pedane (circa 25-30 quintali), lavorando con le botteghe specializzate bresciane e lombarde. Chi vuole offrire un mandarino senza semi molto buono, giocoforza deve tenere l'Orri premium in assortimento".



Oltre alla linea premium, l'azienda propone le Orri di prima categoria sia israeliane sia spagnole. "Cediamo a 2-2,20 euro/kg le produzioni iberiche a marchio Filosofo e a 1,70-1,80 euro/kg la merce israeliana". Un altro mandarino senza semi in vendita è Nadorcott, che Garda Frutta importa dalla Spagna: "I prezzi per chilo sono mediamente più bassi, si va da 1,1 euro per il calibro più piccolo a 1,3 euro per la pezzatura più importante (1x)".

Garda Frutta può tirare così un sospiro di sollievo dopo una campagna nazionale delle clementine che considera disastrosa. "Ogni anno che passa va sempre peggio - conclude Ebranati - Il Comune di ottima ottima si riesce a gestire solo a dicembre e all'inizio gennaio, fino all'Epifania". L'Italia, secondo l'operatore, dovrebbe quindi seguire l'esempio della Spagna: da una parte bisognerebbe investire nell'innovazione varietale per trovare varietà precoci e tardive più buone, dall'altra migliorare la lavorazione dei prodotti immessi nei Mercati all'ingrosso. 



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