Dal Bello diversifica: piante e fiori con l'ortofrutta

L'azienda padovana inaugura oggi al Maap la nuova attività. «Reagiamo all'embargo, più Gdo»

Dal Bello diversifica: piante e fiori con l'ortofrutta
Piante, fiori (anche edibili) e aromi per integrare la gamma, diventare più appetibili nei confronti delle grandi catene distributive e “reagire” agli effetti dell’embargo russo: Dal Bello, una delle aziende pilastro del Mercato agroalimentare di Padova, inaugura questa mattina una nuova area commerciale al servizio dei clienti del Maap. Mille metri quadrati per un’attività che propone da subito 70/80 referenze di diverse provenienza (in primis dai Paesi Bassi).



“La nostra azienda è arrivata alla quarta generazione - racconta il titolare Davide Dal Bello - ed è da sempre specializzata nell’import export di ortofrutta da tutto il mondo; acquistiamo principalmente da Sudamerica e Sudafrica ed esportiamo nell’Est Europa in un mix tra esotico e i principali prodotti italiani. Da tempo ci siamo resi conto che mancava un servizio legato alla commercializzazione di piante e fiori, disponibile in Gdo ma non in Mercato, e per questo abbiamo deciso di lanciarci nella nuova avventura: cercheremo di diventare un punto di riferimento per la grande distribuzione italiana ed estera e di ampliare gli sbocchi”. 


La collettiva del Maap a Fruit Logistica. Ne fa parte, ogni anno, anche Dal Bello

Dal Bello dispone in Mercato di sei posteggi, di cui quatto per le referenze dedicate al mercato interno e due per l’estero; a ciò si aggiunge un ampio magazzino con celle frigorifere per la conservazione dell’ortofrutta oggetto di import export. “In futuro ci sarà sempre meno spazio per il mercato interno che oramai è stabilmente in mano alle catene della Gdo”, aggiunge l’imprenditore. “Noi lavoriamo da tempo con alcune insegne, ma la maggior parte di loro ha canali diretti e bypassa i Mercati”.

L’azienda padovana dà lavoro a 22 persone di cui 5 dedicate all’estero, che vale il 75% del fatturato complessivo: “Prima della chiusura delle frontiere russe il giro d’affari si aggirava sui 30 milioni di euro, successivamente è calato a 20 milioni”, spiega Davide Dal Bello". Ed è anche per reagire all’“onda lunga” dell’embargo che Dal Bello si cimenta nel nuovo progetto. Con il sogno, un giorno, di tornare a Mosca: “Vorremmo avvalerci dei contatti rimasti in quel Paese per sviluppare un nuovo business”.

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