Fragole e pomodori in aeroponica verticale

Fruithydrosinni punta sull'innovativo metodo di coltivazione

Fragole e pomodori in aeroponica verticale
Fragole e pomodori in aeroponica verticale. Ma presto la Fruithydrosinni di Policoro (Matera) coltiverà con lo stesso innovativo metodo anche cipolle, basilico, sedano e fagiolini.

“Sono sette anni che in via sperimentale abbiamo deciso di investire in agricoltura smart. Siamo al secondo anno di raccolto. Il nostro è un marchio registrato, produciamo sotto brevetto prodotti privi di istamina, cromo, zinco e nichel. Tutto a prova di  analisi, come dimostrano gli ultimi riscontri avuti dalla Nutroplant, azienda operante nel settore del controllo di qualità. Una garanzia per i consumatori e una risposta per coloro che hanno problemi di allergie e intolleranze alimentari”. A parlare sono Ivan Santarcangelo e Anna Cirigliano, titolari dell’impresa.



“Questa soluzione - proseguono - oltre a garantire un risultato qualitativo importante, consente un controllo diretto da eventuali attacchi di funghi, anche su ogni singola pianta. Gli impianti da noi realizzati in piccola scala in questo momento sono Nft, Ebb and Flow e aeroponica verticale. La nostra sfida è stata anche quella di provare non solo su strutture chiuse come molti fanno, ma sull'esempio degli israeliani abbiamo provato a realizzare un piccolo impianto idroponico a campo aperto. Con il metodo tradizionale in ambiente protetto, serra a campo, sono questi i vantaggi: possibilità di produzione contro stagione, produzione in ambiente protetti con la salvaguardia dei prodotti dagli agenti atmosferici, maggior costanza nelle quantità prodotte, maggiore controllo su parassiti e patogeni”.

Le criticità

Santarcangelo e Cirigliano evidenziano gli elevati costi di coltivazione per la preparazione dei terreni, oltre a una difficile programmazione delle fasi di coltura. Ci sono poi gli importanti costi energetici per la climatizzazione della serra.


Gli impianti

L’aereponica è una tecnica di coltivazione avanzata. Le piante, a radice libera, in ogni fase vegetativa sono poste su appositi pannelli forati che sorreggono la pianta; questi pannelli poggiano su una canaletta che, oltre a sostenere il pannello e la pianta, isola la radice dall’ambiente esterno. La soluzione nutritiva viene nebulizzata, secondo tempistiche precise, direttamente sull’apparato radicale riuscendo a recuperare e riutilizzare quella che non viene assorbita.


I vantaggi

L'idroponica è un sistema di produzione intensivo e permette il recupero di aree di coltivazione svantaggiate e dà la possibilità di coltivare in zone climatiche difficili. Con questo metodo è possibile ampliare i calendari di raccolta con continuità di produzione, ed avere una migliore standardizzazione del prodotto. "Sia dal punto di vista economico che della produzione - aggiungono i due imprenditori - le tecniche fuori suolo, idroponica o aereponica in particolare, permettono di essere più competitivi, poiché in linea con le esigenze e le richieste del mercato: riescono a produrre una quantità di prodotto maggiore per unità di superficie coltivata rispetto alle tecniche tradizionali, con minor utilizzo di risorse idriche, minor utilizzo di fertilizzanti e l’uso di agrofarmaci ridotto quasi a zero".


Il futuro

“Il metodo tradizionale sarà sostituito dall’idroponica per garantire una minor presenza di metalli e sostanze dannose nelle piante e nei frutti - conclude Ivan Santarcangelo - Siamo riusciti ad avere il marchio nichel free e free istamina a livello europeo con il deposito del nostro brevetto. Tra un mese, il nostro sito sarà online, con una sezione dedicata all'e-commerce. Lavoriamo con la Gdo italiana e con Francia, Germania e altri Paesi europei. Comunichiamo con i nostri clienti attraverso la nostra pagina di Facebook”.

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