Frutta nelle scuole e... a casa

Maxi forniture di prodotti nelle classi per smaltire i volumi, polemiche sul packaging

Frutta nelle scuole e... a casa
Frutta nelle scuole e… a casa: la distribuzione per l’annualità 2018/19 è scattata in forte ritardo, il 6 maggio scorso, e per recuperare i tempi e “smaltire” i volumi previsti nei bandi, il consumo nelle classi si abbina alla consegna agli studenti di confezioni di pere, mele, kiwi e altri prodotti “non lavorati” (interi, da lavare e sbucciare) da mettere negli zaini e portare a casa.  



“Mi chiedo come abbiate potuto avviare il programma a maggio iniziato - scrive un'insegnante sulla pagina Facebook ufficiale del progetto - con consegne di montagne di frutta. Domani è prevista la consegna ai bambini di quattro prodotti: quando arriva il corriere sembra di essere al mercato ortofrutticolo... Sarebbe stato meglio lasciar perdere per quest'anno ed iniziare in maniera ragionevole e ragionata a settembre”.



Nei giorni scorsi intanto, sui social, alcuni genitori si sono lamentati perché la frutta, tagliata a fette, è contenuta all’interno di bustine di plastica. ”Bella iniziativa, ma piuttosto che prevedere frutta a fette imbustata e tagliata a pezzetti, con rischio di contaminazione e muffa, non era meglio distribuire senza packaging e soprattutto intera, evitando l'utilizzo di antiossidanti?”, si chiede un utente su Facebook.

E’ di ieri intanto la notizia che sono ufficialmente aperte le iscrizioni per aderire al Programma Frutta e verdura nelle scuole per l’anno scolastico 2019-2020.

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