«Cina? Esportiamo marmellate, non arance»

Irene Pivetti: «Spagna più intelligente, serve scatto logistico»

«Cina? Esportiamo marmellate, non arance»
"Abbiamo prodotti, competenze e macchinari: se si arriva in Cina con professionalità gli spazi del mercato sono immensi". Parola di Irene Pivetti, ex presidente della Camera dei Deputati, oggi imprenditrice e candidata all'Europarlamento. La Pivetti ha visitato il Macfrut, dove si è fermata nello stand della cooperativa siciliana Donnalucata e dell'azienda veronese Savi Alimentare, specializzata in verdure di V gamma. Intrattiene da anni rapporti con il Dragone grazie ad Only Italia, la piattaforma che ha fondato per creare opportunità di penetrazione nel mercato cinese per il Made in Italy, agroalimentare compreso, e alla kermesse riminese ha accompagnato una delegazione di imprenditori orientali interessati all'export di funghi e te.

Il mercato cinese è sulla bocca di tutti gli operatori ortofrutticoli, ma come arrivarci? L'esempio dell'arancia rossa è da seguire? "Il mercato cinese è un mercato complesso, da parte del governo italiano la questione è stata affrontata con grande superficialità: l'esperienza delle arance rosse non porterà a nessun risultato di sostanza a meno di non fare un vero accordo intergovernativo", spiega Pivetti a Italiafruit News. "Per mia esperienza credo serva prima concentrarsi sull'esportazione di prodotto trasformato: sinceramente non se se il fresco ci convenga. Tra l'altro col trasformato si crea più valore aggiunto. Diciamo così, esportiamo marmellate e non arance".

Eppure ci sono Paesi competitor dell'Italia, come la Spagna, che esportano in Cina prodotti che a noi non è possibile esportare. "La Spagna ha una penetrazione dei mercati esteri più intelligente. Io dialogo costantemente con il Dipartimento dell'agricoltura del Sichuan: sono interessati ad articoli che loro non producono, non a kiwi o arance. Le imprese italiane devono puntare su prodotti di qualità, distintivi, che sappiano trasmettere proprietà nutraceutiche; questa è l'unica strategia che ha senso percorrere per penetrare in Cina", rimarca l'imprenditrice.

C'è poi il tema logistico. "E questo - aggiunge - è un ulteriore scoglio da superare per chi fa il fresco: organizzare un trasporto refrigerato non è semplice. Da dieci anni lavoro su questo mercato e mi sono resa conto che il trasporto ferroviario è una grande opportunità e ti permette di servire anche la Cina interna. Il problema è che tutti i treni per la Cina partono dalla Germania e noi siamo vassalli dei tedeschi. Inefficienza di costi, tempistiche e mancato controllo di tutti i passaggi logistici sono i nostri freni. Due anni fa ho fondato Only Italia Logistics per spingere sul trasporto ferroviario verso la Cina, ma mi sono scontrata con l'assenza del nostro apparato pubblico. Purtroppo nessuno ha idea di quanto il treno merci possa giocare un ruolo strategico per l'esportazione dei prodotti italiani e questo ci rende poco competitivi. Da sola sono riuscita a negoziare buoni accordi con importanti scali ferroviari cinesi, spingendo sull'importanza, anche per loro, di poter accedere all'Europa del Sud".

Nella foto di apertura Irene Pivetti tra Aldo Mininno (Ceo di Savi Alimentari) e Paolo Ficili (presidente di Donnalucata).
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