La frutta nelle scuole? E' spagnola

Albicocche importate nelle classi. «Progetto gestito con i piedi»

La frutta nelle scuole? E' spagnola
Frutta nelle Scuole continua a fornire spunti di discussione. La distribuzione quest’anno è iniziata in forte ritardo, addirittura a maggio, tanto che nelle classi vengono consegnate confezioni da portare a casa per consentire lo smaltimento dei prodotti e dei volumi previsti dai bandi. Ma non è tutto: lettori di Italiafruit News segnalano che la provenienza dei frutti è, non di rado, straniera. “Ai ragazzi vengono fatte mangiare albicocche spagnole - scrive Nicola Santi - ed è a mio avviso un assurdo, sia perché in Italia di albicocche ne abbiamo, sia perché portarle da lontano inquina, costa e non si sa cosa si mangia…”. La questione non è nuova: anche nel precedente anno scolastico le drupacee iberiche erano finite nei “menu scolastici“ suscitando l’indignazione di alcune associazioni di categoria, in primis Coldiretti. 



Ma se in passato ci poteva essere la necessità di rifornirsi di prodotto estero per coprire forniture estese su un orizzonte temporale ampio, nel mese scarso in cui si concretizza Frutta nelle scuole 2018/19 (anzi, 2019), le produzioni italiane, forse, sarebbero potute bastare: "al netto" del maltempo che ha imperversato nella Penisola danneggiando e riducendo le produzioni, di albicocche Made in Italy ce ne sono, sul mercato. 



L’impressione è che sia un anno particolarmente sfortunato per la declinazione italiana del progetto europeo finalizzato a incoraggiare i bambini al consumo di frutta e verdura e sostenerli nella conquista di abitudini alimentari sane. “Frutta nelle Scuole è gestito con i piedi, sono anni che le Regioni lo fanno presente al ministero senza risultati”, ha tuonato venerdì Simona Caselli, assessore all'agricoltura della Regione Emilia-Romagna e presidente di Areflh, intervenendo all’assemblea di Italia Ortofrutta. E se lo dice lei…

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