Ioppì cresce con La Signora Melanzana

L'Op siciliana crede nell'aggregazione. Tardera: è l'unica via per aumentare il potere contrattuale

Ioppì cresce con La Signora Melanzana
Un nuovo importante socio per l'Op siciliana Ioppì che ha recentemente annoverato l’ingresso de La Signora Melanzana nella propria compagine sociale. "Continuiamo a crescere ma non ci vogliamo certo fermare. Confidiamo di aggregare, infatti, altre importanti aziende in futuro” dice a Italiafruit News Luca Tardera, uno dei soci fondatori di Ioppì.

“Oggi la nostra Op è formata dalle tre cooperative Contrade, Gold Green e La Signora Melanzana, che rappresentano un totale di 110 soci produttori di pomodori, melanzane e altre orticole come zucchine, cetrioli e peperoni”. Ioppì ha chiuso il 2018 con un fatturato aggregato pari a 26 milioni di euro, in crescita del 53% rispetto ai 17 milioni dell'esercizio 2017. "Vantiamo, rispetto ad altre realtà, un numero elevatissimo di piccoli produttori di ortaggi - aggiunge Tardera - Diamo la possibilità anche alle aziende meno strutturale di attingere ai fondi europei. L'aggregazione è l'unica via per poter aumentare il potere contrattuale nei confronti della Gdo. Non ci sono alternative. Del resto, la concorrenza estera si sta facendo sempre più forte". 


Luca Tardera

In questo momento i prodotti di punta di Ioppì sono i pomodori ciliegino, piccadilly, datterino e le melanzane. "Per il pomodoro, purtroppo, i prezzi alla produzione sono bassi e allineati a quelli che avete pubblicato ieri nell'articolo Lo sfogo di Alba Bio: c'è chi sfrutta i nostri sacrifici. Non si riesce ad aumentarli sia perchè sono entrate in produzione altre zone del Centro e Nord Italia, sia perchè oramai il pomodoro si produce ovunque: dalla Germania all'Austria, dall'Albania alla Polonia". 

"Le basse quotazioni, in pratica, sono la conseguenza dell'eccessiva offerta disponibile sul mercato europeo. Nelle ultime stagioni, i mercati esteri hanno praticamente abbandonato le produzioni di pomodoro siciliane. Di conseguenza, la vendita delle aziende si sta concentrando in Italia, dove i consumi di pomodoro, però, rimangono costanti".

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