Viterbo, stop ai fitosanitari nei noccioleti

Viterbo, stop ai fitosanitari nei noccioleti
"Noccioleti, vietato utilizzare i fitosanitari in tutto il territorio comunale". E’ l’ordinanza contro la coltivazione intensiva di nocciole del comune di Montefiascone (Viterbo). Dopo le ordinanze firmate dai sindaci di Bolsena (Paolo Equitani) e di Grotte di Castro (Piero Camilli) è arrivata anche quella di Massimo Paolini.

Tutti i primi cittadini dei sette comuni intorno al lago di Bolsena (insieme ai primi tre ci sono Capodimonte, Gradoli, Marta e Valentano) sono sul piede di guerra per combattere la produzione intensiva di nocciole che potrebbe portare a pesanti ricadute, per le acque del lago, da un punto di vista ambientale. Dopo le prime due ordinanze, il 22 maggio è arrivata anche quella del sindaco di Montefiascone Massimo Paolini.

"Si vieta - si legge nell'atto - a chiunque coltivi per scopi commerciali i noccioleti, l’utilizzo e/o lo spandimento all'interno del territorio comunale di diserbanti/fitosanitari/pesticidi e/o concimi chimici e fertilizzanti nel raggio di duecento metri rispetto al punto di captazione o di derivazione di acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano".

Inoltre c’è il divieto di utilizzate "tutti i prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva Glifosate, in tutte le sue forme e dosaggi, su tutto il territorio comunale e l’impiego dei prodotti fitosanitari nelle aree interne ai monumenti naturali, riserve, aree di captazione di particolare valore, a eccezione dei trattamenti per agricoltura biologica; solo in caso di situazioni di estrema emergenza, sono ammessi trattamenti limitati e corredati da specifici piani agronomici, atti a salvaguardare il patrimonio naturalistico esistente".

Il sindaco ha anche vietato l’approvvigionamento idrico da fontane pubbliche per la miscelazione dei prodotti fitosanitari.

L’ordinanza emessa dal comune di Montefiascone, oltre a vietare l’utilizzo di diserbanti e fitofarmaci, si spinge oltre, con delle regole ancora più stringenti per chi volesse creare delle piantagioni di noccioleti.

"Si ordina - continua l’atto - che, prima della realizzazione di nuovi impianti di noccioleti all'interno del bacino imbrifero del lago di Bolsena deve essere comunicata al comune tutta la documentazione riguardo alla relativa valutazione d’incidenza" e che "per impianti di noccioleti già realizzati all'interno del bacino imbrifero del lago di Bolsena deve essere comunicata entro trenta giorni dall'entrata in vigore di questa ordinanza tutta la documentazione relativa alla valutazione d’incidenza. Va comunicato anche se non esiste tale documentazione".

Inoltre Massimo Paolini ha ordinato che “sul tutto il territorio comunale vengano applicate tutte le esistenti normative e i principi generali di ‘difesa integrata delle colture’ e che permettono di ridurre al minimo l’utilizzo dei prodotti chimici".

Per i trasgressori sono previste sanzioni pecuniarie da cinquecento a 20mila euroLa battaglia contro la produzione intensiva di nocciole da parte dei sette comuni intorno al lago di Bolsena è soltanto iniziata.

Fonte: TusciaWeb