La grandine flagella l'ortofrutta

Al Nord l'estate inizia nel segno del maltempo: le foto dei danni

La grandine flagella l'ortofrutta
Dal Piemonte alla Lombardia, dall'Emilia-Romagna al Veneto. Sabato 22 giugno si sono verificati nubifragi con violente grandinate e forte vento nel Nord e l'ortofrutta, soprattutto tra Emilia e Romagna, è stata flagellata dall'ondata di maltempo. Le stime dei danni causati al solo settore agricolo emiliano romagnolo dalle prolungate piogge di maggio avevano superato i 60 milioni di euro. Ora questa nuova mazzata. “Chiederemo lo stato di calamità”, ha già fatto sapere l’assessore regionale all’agricoltura, Simona Caselli.



“Non è ancora finita la conta dei danni del maltempo di maggio che gli agricoltori si trovano daccapo - afferma il presidente di Cia Romagna, Danilo Misirocchi - A fasce, ma tutta la Romagna è stata interessata: dalla dorsale appenninica, alla pianura al mare”.
Albicocche, pesche, pere, uva, susine, grano, orzo, mais, orticole, sementiere: di nuovo sotto stress, di nuovo verifiche per cercare di capire quali conseguenze ci saranno sulle colture dopo gli ultimi violentissimi temporali. Molte le colture a ridosso della raccolta, altre in maturazione.



"Dove ha colpito la grandine, possiamo dire addio alla campagna 2019. Poi ci sono piante talmente danneggiate da vedere compromessa, in taluni casi, anche la produzione del prossimo anno". Così la presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Eugenia Bergamaschi. "Stiamo parlando – continua nel dettaglio Bergamaschi - di un territorio circoscritto che va da Scandiano e Rubiera, in provincia di Reggio Emilia, a Campogalliano, Castelfranco e Nonantola in provincia di Modena, fino al Bolognese con San Giovanni in Persiceto, San Giorgio, Granarolo e Minerbio ma anche le colline di Casalecchio. L’evento atmosferico senza precedenti ha danneggiato pure il Ravennate, in particolare la pianura di Massa Lombarda, Lugo e Bagnacavallo. In tutta la zona rossa stimiamo una perdita di produzione fino al 100% per la viticoltura - un vero disastro per i vigneti del Lambrusco -, la frutticoltura e le colture sementiere in pieno campo tra cui frumento, mais, colza e girasole".



Confagricoltura Emilia Romagna
ha avviato una ricognizione dei danni anche ad impianti, serre e capannoni. La grandine di grosse dimensioni ha persino sfondato le reti degli impianti antigrandine. Nel Ravennate, il forte vento ha divelto tetti di capannoni ed edifici rurali oltre ad abbattere le strutture degli impianti frutticoli. Già da ieri i tecnici di Condifesa Ravenna hanno svolto sopralluoghi per monitorare la situazione. "Danni da grandine e vento su tutti i prodotti molto importanti", rimarca l'organizzazione sulla sua pagina Facebook, dove ha pubblicato diverse foto di frutta danneggiata.



"Nelle zone di San Giovanni in Persiceto e Medicina - spiega una nota di Coldiretti - danni diffusi su sementi, carote, cipolle, patate e bietoloni. Secondo un'analisi, quest'anno in Italia sono state rilevate fino ad ora 124 grandinate violente pari a quasi il doppio di quelle registrate nello stesso periodo dello scorso anno (+88%). Sono gli effetti di una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi estremi, grandine di maggiore dimensione, sfasamenti stagionali e bombe d'acqua i cui effetti si fanno sempre più devastanti".



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