C'è chi continua a credere nella peschicoltura

La società Fabbri investe in nuove varietà. Mercato? La Spagna ci penalizza

C'è chi continua a credere nella peschicoltura
L'Emilia-Romagna negli ultimi cinque anni ha perso la bellezza di 7.269 ettari di pesche e nettarine, registrando un calo superiore al 40%. In netta controtendenza rispetto all'andamento regionale è la società agricola Fabbri di Santarcangelo di Romagna, in provincia di Rimini, che attualmente dispone di circa 40 ettari di pescheti

"Ogni anno aumentiamo le superfici peschicole di 6-8 ettari puntando su nuove varietà maggiormente rispondenti ai bisogni del mercato" conferma a Italiafruit News l'imprenditore Roberto Fabbri, co-titolare dell'azienda assieme al fratello Maurizio. 




"Il consumatore italiano ha esigenze diverse dal passato - sottolinea - Vuole una pesca buona da mangiare subito, soda ma anche altamente conservabile. Gli attributi di sapore, dolcezza e grado brix devono essere associati a un bellissimo colore e all'elevata shelf life. Il Crpv (Centro ricerche produzioni vegetali) di Cesena, di cui siamo soci, ci sta dando una grande mano nella realizzazione di questo lavoro di rinnovamento varietale. Come prassi, poi, tendiamo sempre a introdurre varietà che siano resistenti alla Sharka, sviluppate grazie al ricercatore Stefano Foschi". 

Le pesche e nettarine oggi rappresentano circa il 55% delle superfici dell'azienda romagnola: 74 ettari. "Anche per il prossimo anno abbiamo già programmato nuovi investimenti. Continueremo quindi a puntare sulle pesche e nettarine, cercando sempre di seguire le linee guida strategiche e operative della cooperativa Agribologna, che ha reso possibile la nostra crescita sia produttiva che commerciale. Basti pensare che nel 1995 avevamo solo quattro ettari".



Ma non è tutto oro colato. Il mercato nazionale, infatti, quest'anno è pesantemente inficiato dall'offerta spagnola a basso prezzo. "La Spagna - chiarisce l'imprenditore - ci affianca ormai durante l'intera stagione peschicola. Può praticare prezzi bassissimi, dal momento che i loro costi di manodopera non sono neanche la metà di quelli che sosteniamo qui in Emilia-Romagna. Questa situazione, oltre a penalizzarci, ci delude perchè siamo nell'Unione europea. Dovrebbero essere definite delle regole più corrette per tutelare le aziende italiane".

In Romagna, nel frattempo, sono appena iniziati gli stacchi di Big Top, la nettarina per eccellenza. "Il prodotto è strepitoso dal punto di vista gustativo, ma la forma quest'anno non è perfetta a causa delle condizioni climatiche - conclude Fabbri - Le due metà del frutto sono mediamente diverse. La forma dovrebbe diventare più regolare a partire dal 20-25 luglio".

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