Mercato di Pescara, mancano all'appello ortaggi e cocomeri

Palestini: problemi di pezzatura e qualità anche per il melone, il prodotto buono spunta prezzi alti

Mercato di Pescara, mancano all'appello ortaggi e cocomeri
Mancano all’appello ortaggi locali, meloni e angurie. E al Mercato ortofrutticolo di Pescara l’inizio dell’estate è più “vivace” rispetto all'analogo periodo del 2018. “Se la disponibilità di pesche, nettarine e drupacee in generale è ampia - spiega il grossista pescarese Vincenzo Palestini (nella foto), coordinatore nazionale del Gruppo giovani di Fedagro - non si può dire lo stesso per meloni e angurie: ce ne sono pochi, la qualità non è granché e i prezzi sono mediamente sostenuti, soprattutto per il prodotto buono. I migliori cocomeri di Sicilia e del Mantovano spuntano tra 1,20 e 1,50 euro il chilo; le referenze provenienti da Grecia e Tunisia si attestano tra i 65 e i 75 centesimi. Per quanto riguarda i meloni, le pezzature piccole viaggiano sopra l’euro mentre per la merce di maggior dimensione si superano i 2,30 euro. Ma in questa settimana la disponibilità di grossi calibri è veramente ridotta al lumicino: la nostra azienda tratta il melone mantovano, la cui pezzatura è ampiamente sotto media”. 



Offerta contenuta anche per gli ortaggi, “sia per quelli locali, in primis zucchine e melanzane - aggiunge Palestini - sia per quelli della zona di Fondi da cui i grossisti pescaresi si riforniscono con frequenza: gli eventi climatici straordinari di primavera e in particolare di maggio hanno fortemente condizionato il mercato e ora se ne risentono le conseguenze in termini di carenza di merce e di qualità non sempre all'altezza. Ed è un peccato, perché l'arrivo dei turisti nella vicina riviera Adriatica offre occasioni con non sempre riusciamo a cogliere”. 

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