Mele, Sft spinge sul biologico. I risultati del 2018

Mele, Sft spinge sul biologico. I risultati del 2018
Si è svolta la settimana scorsa l’assemblea della Sft, la Società Frutticoltori di Trento, presso la sede di Maso Torricelle ad Aldeno. Il bilancio presentato dal presidente Riccardo Forti risente purtroppo delle due condizioni negative che hanno contrassegnato l’annata 2018: le numerose grandinate che nell’arco dell’anno hanno colpito le produzioni per oltre il 40% del raccolto e le condizioni di vendita che ne sono scaturite.

Questa produzione ha trovato sbocco solo nell’industria i cui prezzi quest’anno solo largamente al di sotto dei costi di produzione. Nelle ultime settimane l’industria non pagava più di 0,05 euro a chilogrammo. A questo va aggiunto un altro problema che pesa come un macigno, che la Sft si porta dietro da anni: la presenza ancora in Valle dell’Adige di una quantità di Golden che, pur bella esteticamente, non trova sbocco sul mercato. Per questo da anni il Consiglio della cooperativa sollecita un radicale rinnovo.

"Quest’anno - afferma il presidente - abbiamo riservato buona parte dei fondi assegnati dall’Unione europea per il rinnovo degli impianti di melo dei nostri soci. Le varietà Club - prosegue il presidente - hanno avuto un buon mercato anche quest’anno, ma anche la Gala che aveva trovato un mercato completamente vuoto ha avuto una buona richiesta e le liquidazioni sono accettabili".

Le mele biologiche, per le quali a breve la cooperativa punta a raggiungere il 40% della produzione, sono andate molto bene sul mercato italiano dove la domanda è in costante aumento e la cooperativa si è potuta appoggiare alla sua Op, specializzata nella valorizzazione dei prodotti biologici. Ha potuto beneficiare perciò della domanda in netto aumento. Molto ridotta invece la richiesta di mele biologiche da parte del mercato tedesco. "Sul mercato ha pesato molto - spiega Forti - l’offerta a prezzi bassissimi della Polonia che orfana del mercato russo e con una produzione record, ha intasato tutti i mercati".

Questi i dati più significativi del bilancio approvato ieri sera dai soci: la produzione complessiva è stata di 233.250 quintali, i ricavi lordi dalle vendite sono ammontati a 18.265.000 euro, resa lorda 0,774 euro al chilo. L’utile di esercizio si attesta a 101.119 euro: decisamente basso il prezzo medio che si troveranno in tasca i produttori di mele Golden della Valle dell’Adige.

Fonte: Giornale Trentino