I produttori lucani puntano la frutta secca

Basta drupacee, fa gola la mandorlicoltura superintensiva

I produttori lucani puntano la frutta secca
Pesche, nettarine e albicocche non danno più soddisfazioni e i produttori del Metapontino volgono lo sguardo altrove. Verso la frutta secca, in particolare. Mercoledì un gruppo di una decina di produttori di Montalbano Jonico (Matera) ha visitato un’azienda foggiana specializzata nella coltura superintensiva di mandorleti. 

A presentare il “modello” hanno pensato Giovanni Cerabona e Roberto Roberti di Agromillora Group, società spagnola specializzata nel settore vivaistico, mentre la descrizione tecnica a scientifica è stata affidata agli agronomi della società Agrimeca di Turi (Bari), attiva sia in Puglia che in Basilicata.



Di pari passo con gli espianti di drupacee, cresce in Basilicata l’interesse nei confronti della mandorlicoltura, delle colture meccanizzate e dell’innovazione per fronteggiare un mercato sempre più ostico per chi non riesce a differenziare e differenziarsi. Nel corso della visita è stato posto l’accento sull’importanza della gestione biologica, altro elemento caratterizzante in grado di assicurare valore aggiunto ai produttori. II gruppo di produttori, ognuno dei quali, mediamente, gestisce superfici dai 30 ettari in su, è alla ricerca di realtà organizzate in modo da poter contare su contributi comunitari che abbattano gli eventuali i costi di realizzazione. 



E dopo l’estate Agromillora organizzerà un convegno tecnico scientifico con esperti per illustrare tutti gli aspetti collegati alla coltivazione della frutta secca.

Copyright 2019 Italiafruit News