Il settore alimentare ha fame di lavoratori

Nei prossimi 5 anni 43.500 assunzioni. Ma una figura professionale su tre non si trova

Il settore alimentare ha fame di lavoratori
Le imprese del comparto alimentare italiano, ortofrutta compresa, nei prossimi cinque anni stimano un fabbisogno occupazionale di 43.540 unità. E le competenze di questi profili, come spiega uno studio di Federalimentare, dovranno essere sempre più specialistiche. E le aziende, infatti, temono di non reperire alcune figure professionali: circa un terzo delle assunzioni sono considerate difficili.

L'alimentare, come scrive Il Sole 24 Ore, è il secondo settore manifatturiero italiano con un giro d'affari di 132 miliardi di euro, l'8% del Pil nazionale. Ma di quali profili professionali ha bisogno il comparto? Un 7% delle nuove assunzioni, quindi circa tremila persone, saranno di laureati o diplomati Its. Altre 11.600 posizioni prevedono un titolo di istruzione secondaria superiore e per i restanti 28.830 posti sono richieste qualifiche professionali.

A proposito di competenze, sono sempre più richieste quelle digitali: tracciabilità, transanzioni online e blochain acquisiranno maggior peso nei prossimi anni. Da qui al 2023 servono poi esperti in sviluppo commerciale e marketing, ingegneri ambientali, esperti di legislazione alimentare, tecnologi alimentari, nutrizionisti e analisti del gusto. Quasi il 60% dei nuovi ingressi, come riporta il quotidiano economico, è previsto nel Nord Ovest (29,6%) e nel Nord Est (28,8%); a seguire Centro (14,7%) e Sud e Isole (26,9%).

"L'industria alimentare è un settore ad alta intensità occupazionale, che ha confermato negli anni la sua preziosa forza stabilizzatrice e anticiclica - spiega Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare - La struttura occupazionale rispecchia le esigenze di un'industria export oriented, fortemente interessata all'affermazione di modelli di produzione e consumo sostenibili, che investe l'8% del fatturato in ricerca e innovazione per rispondere alle nuove sfide e alle principali tendenze di consumo, nel rispetto dei valori tradizionali del Made in Italy alimentare".

Ma c'è uno scollamento tra le figure professionali presenti sul mercato e le esigenze delle industrie alimentari. Per questo Federalimentare ha sottoscritto con il Ministero dell'istruzione un accordo per diffondere l'educazione alimentare in classe e favorire percorsi di alternanza scuola-lavoro, supportando il Cluster Tecnologico Nazionale Agrifood. L'obiettivo è formare quelle competenze che rispondano alle effettive esigenze del settore e ne favoriscano la crescita. Le sfide del futuro sono le tecnologie innovative (nanotech, biotech, nutraceutica, energie rinnovabili), i modelli organizzativi e di distribuzione; design nel campo del packaging, soluzioni per esaltare gusto e colori, migliorare la shelf-life e promuovere il ready-to-eat.

Copyright 2019 Italiafruit News