Nocciole, quel patto a tre che preoccupa l'Italia

Nasce l'alleanza tra Turchia, Georgia e Azerbaigian. Erdoğan: «Aumenteremo l'offerta di sgusciato»

Nocciole, quel patto a tre che preoccupa l'Italia
Cooperare per competere. Turchia, Georgia e Azerbaigian hanno avviato una collaborazione di lungo periodo nel settore corilicolo, con l'obiettivo di incrementare le produzioni di prodotto sgusciato e scambiarsi informazioni e favori commerciali. A darne notizia il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, che ha tenuto a sottolineare come i tre Paesi, insieme, rappresentino l'80% delle esportazioni mondiali di nocciole. 

L'Italia non può che guardare con preoccupazione all'avvio di questa partnership trilaterale. Il nostro Paese, infatti, rischia di perdere presto la seconda posizione nel ranking mondiale dei maggiori produttori corilicoli, facendosi superare proprio da Azerbaijan e Georgia. 

La classifica mondiale è dominata dalla Turchia che, nella campagna 2017/18, ha concentrato il 73% di tutte le nocciole sgusciate prodotte nel mondo. L'Italia si è fermata al 9%, mentre Azerbaijan e Georgia si sono posizionate al 5% e al 3%.

Il ranking pubblicato dall'Inc - International Nut and Dried Fruit Council



Il presidente turco Erdoğan, presentando la nuova alleanza, ha spiegato che i tre governi intendono aumentare l'offerta di nocciole sgusciate da immettere sui mercati internazionali, senza però indicare un target da raggiungere. L'anno scorso, la Turchia ne ha esportate 280mila tonnellate, in particolare Germania, Italia e Francia; l'Azerbaijan 18mila tonnellate e la Georgia 13mila. 

Tra i tre Paesi, l'Azerbaijan è quello che ha fatto i passi in avanti più significativi negli anni più recenti. Le nocciole azere sono infatti diventate uno degli articoli più esportati, seconde solo ai prodotti petroliferi. Le aziende locali oggi esportano soprattutto in Italia, Germania e Russia. Ma, negli ultimi mesi, sono riuscite a siglare importanti accordi di fornitura con diversi importatori svizzeri, spagnoli e lettoni, rubando quote di mercato agli operatori italiani.

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