Caporalato e prezzi stracciati, due pesi e due misure

Lippo (Confagricoltura): «Ci dovremmo scandalizzare anche per i produttori»

Caporalato e prezzi stracciati, due pesi e due misure
Due pesi e due misure nella valutazione dei fenomeni. Lo sfruttamento del lavoro nei campi viene messo (giustamente) all'indice, ma quando ad essere sfruttati sono i produttori non c'è lo stesso sdegno. E' più o meno questo la tesi di Giovanni Lippo, membro del consiglio direttivo di Confagricoltura Basilicata, che al Tg3 ha parlato della crisi della frutta estiva. Una crisi che, come abbiamo scritto ieri (clicca qui per leggere la notizia), sta portando diversi produttori a valutare l'estirpazione dei frutteti.



"Come ci scandalizziamo nel momento in cui viene utilizzata manodopera in nero, allo stesso modo ci dovremmo scandalizzare quando gli agricoltori non riescono a remunerare il proprio lavoro - ribadisce Lippo - Se è studiato che per un chilo di pesche servono 52 centesimi e si riescono a recuperare a malapena 20-22 centesimi, addirittura quest'anno con l'industria appena 7, l'agricoltore diventa l'anello debole di questa catena".

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