Anguria, da semplice frutto a piatto gourmet

Il cocomero pontino conquista gli chef: al lavoro per ottenere l'Igp

Anguria, da semplice frutto a piatto gourmet
L'anguria come ingrediente di piatti gourmet e cocktail d'autore. Una chiave di lettura per aumentare i consumi di questo prodotto - che negli ultimi anni sono in crescita (clicca qui per leggere la notizia) - ma soprattutto per incrementare la notorietà e la versatilità del frutto, catturando l'attenzione di nuovi consumatori.



Questo è uno degli obiettivi di Red - Rurale, Eccellente Differente, il progetto di valorizzazione del cocomero pontino, che si appresta a vivere l'ultima tappa del Red Taste 2019 all'isola di Ponza (14 settembre, risotrante Eea). Il cocomero pontino è stato inserito tra i Prodotti agroalimentari tradizionali e ora sta lavorando per ottenere l'Igp: intanto i produttori continuano in un percorso di promozione che venerdì scorso ha fatto tappa al ristorante Incontramare di San Felice Circeo (Latino). Qui lo chef Luca Nalli ha dimostrato come sia possibile costruire un menu, dall'antipasto al dolce, utilizzando il cocomero pontino e accostandolo al pesce: Carpaccio di pescato del giorno su letto di cocomero pontino e crema di caprino; Risottino carnaroli, zafferano, scampi, gelatina di cocomero pontino e guanciale croccante; Filetto di tonno al sesamo su letto di insalatina di misticanza, mango e cocomero pontino; Gelato al cocomero pontino con piccola tagliata di cocomero pontino giallo.



"In fatto di angurie l'agro pontino vanta un assoluto primato - spiega il promotore di Red, Claudio Filosa - Abbiamo 350 azienda agricole, riunite in 70 cooperative, che producono il prodotto per un fatturato di circa cento milioni. Siamo agricoltori che, con questo progetto, vogliono uscire allo scoperto, perché oggi chi non comunica non esiste: vogliamo arrivare al consumatore con un prodotto sano, attento all'ambiente e alla società. Un prodotto indifferenziato non ci permette di competere, il cocomero pontino, con la sua qualità e i suoi valori, invece sì".



Il cocomero pontino si caratterizza per essere moderatamente croccante, con la polpa soda dal colore rosso intenso, sapore dolce senza sentori erbacei; fresco, ricco di potassio, vitamina A e licopene. "Un frutto su cui investire e non solo sull'aspetto salutistico - ricorda Giuseppe Nocca, per anni docente all'Istituto alberghiero di Formia ed esperto nutrizionista - E' un frutto dissetante, ma il suo consumo può essere ampliato a 360° e destagionalizzandolo. Sotto il profilo nutraceutico il cocomero pontino è assolutamente interessante, se la valenza del pomodoro in fatto di licopene diventa un elemento distintivo, perché non può esserlo per il cocomero? Nel nostro tour di Red abbiamo scoperto, per esempio, come una fetta di cocomero abbattuta e leggermente disidratata possa trasformarsi in una sorta di bistecca dal sapore incredibile: questo per sottolineare le enormi potenzialità di questo frutto".



Gian Paolo Cesaretti, economista agrario, ricorda come il cocomero risponda alle quattro sfide che richiede "una società edonistica, che vuole identità oltre al piacere. Ma risponde anche alla domanda sociale di alimentazione, che vuole prodotti altamente nutritivi. Gli agricoltori - conclude - devono poi prestare attenzione agli aspetti ambientali e sociali".



Umberto Scognamiglio, nutrizionista che lavora al Crea e insegna all’Università di Roma Tor Vergata, accende invece i riflettori sulla rilevanza del marchio. "E' importante - ribadisce - perché significa qualità. Si deve però sposare la componente nutrizionale con la palatabilità: è la bonta che fa la differenza ed è l'aspetto su cui puntare. Interessante - termina - avere un'esperienza sensoriale completa con il cocomero, non solo come frutto ma in concorso in altri piatti. La frutta deve riempire la giornata alimentare e soluzioni alternative diventano importanti per completare il fabbisogno giornaliero".

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