Portinnesti del melo, incontro alla Fem

Portinnesti del melo, incontro alla Fem
Nei giorni scorsi la Fondazione Edmund Mach ha ospitato un interessante incontro di aggiornamento sul tema portinnesti del melo, a cui hanno partecipato più di 50 esperti tra ricercatori, anche provenienti da Olanda, Spagna e Francia, tecnici e vivaisti a livello locale e nazionale. L'incontro è proseguito con la visita agli impianti di melo presso l'Azienda di Maso delle Part dove dal 2008 le attività di sperimentazione proseguono interrotte per individuare testare valide alternative ai portinnesti attualmente in uso.

L’incontro “Geneva© Field Day” è stato organizzato, in collaborazione con Fem, dalla European Fruit Tree Rootstocks, un'associazione che annovera tra i partner anche il Consorzio Italiano Vivaisti, nata da vivaisti che collaborano con Cornell University e Dipartimento dell'agricoltura degli Stati Uniti d'America per la diffusione dei portinnesti di melo sviluppati dal progetto congiunto dei due enti americani, noti come portinnesti Geneva's. Il gruppo European Fruit Tree Rootstocks ha come obiettivo l'introduzione dei nuovi portinnesti in Europa e si avvale della sperimentazione e della collaborazione con centri di ricerca come Fem e Laimburg, svolge inoltre attività di certificazione e preparazione di piante madri, e la diffusione commerciale attraverso licenze di diritti di propagazione.

Eftr promuove iniziative di divulgazione come quella che si è svolta in Fem, organizzata dal Centro Trasferimento Tecnologico. Dal 2011 la Fem sta testando dodici genotipi Geneva©. Le prove sperimentali hanno come obiettivo primario di verificare la resistenza a fattori biotici e abiotici. Inoltre i portinnesti, innestati su diverse varietà, sono allevati con vari sistemi d'impianto per valutare la performance produttiva e qualitativa in impianti intensivi.
Le prove fanno parte di progetti e collaborazioni con istituti nazionali e internazionali. I risultati ottenuti fino ad oggi sono incoraggianti e dimostrano che esistono valide alternative a M9, tuttora quello dominante nella moderna frutticoltura intensiva, ma che sta dimostrando i suoi limiti soprattutto per alcune problematiche emergenti di natura patologica e naturale
Attualmente sono testati cinquanta genotipi provenienti da diversi programmi di miglioramento genetico. Nell’attuazione dei progetti di ricerca è fondamentale la collaborazione con vivaisti, associazioni dei produttori, istituti di ricerca e università nazionali e internazionali.

Fonte: ufficio stampa Fem