Caporalato, le prime parole del ministro

Bellanova: «C'è molto da fare. Investire nelle filiere e sostenere l'export»

Caporalato, le prime parole del ministro
E' stata prima bracciante e poi sindacalista. Ora che guida il Ministero dell'Agricoltura - ieri mattina la senatrice democratica pugliese Teresa Bellanova ha giurato davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella - le prime parole non potevano che essere rivolte al caporalato.

"Le mie origini sono là, la lotta contro il caporalato è stata la mia scuola, dove ho scelto una volta per tutte da che parte stare senza mai aver cambiato idea. Battaglia aperta al caporalato: il mio impegno in questa direzione sarà assoluto perché non dimentico Paola Clemente e le tante, troppe vittime di caporalato, italiane e migranti, uomini e donne. Il mio pensiero va a loro, costantemente", ha detto la nuova inquilina di via XX Settembre, che riconosce all'agroalimentare di essere strategico per il nostro Paese, "capace di attrarre occupazione qualificata e occupazione femminile soprattutto".

Teresa Bellanova vuol mettersi subito al lavoro. Ora ci sono da completare le caselle dei sottosegretari o eventuali viceministri. Dal momento che il ministero è andato a un esponente Pd, l'ex sottosegretaria Alessandra Pesce potrebbe essere confermata in quota Movimento 5 Stelle, mentre va trovato un sostituto per il leghista Franco Manzato.

Ma quali sono le priorità della Bellanova? Oltre al tema del caporalato, il ministro ha individuato l'export agroalimentare, aspetto caldo anche per l'ortofrutta. "Dobbiamo portarlo dai 43 attuali a 50 miliardi entro i prossimi anni, anche in un contesto difficile come quello attuale dove si parla più di di dazi e barriere". E poi avanti con "investimenti nelle filiere per migliorare i rapporti tra agricoltori e trasformatori, vera chiave del Made in Italy, soprattutto nel Mezzogiorno. Ho sempre sostenuto la necessità di un'agricoltura finalmente attrattiva per le nuove generazioni e in questa direzione intendo spendermi. A disposizione c'è uno spazio enorme. Agricoltura di qualità significa futuro, imprese, posti di lavoro, rigenerazione del paesaggio, tutela ambientale, innovazione, valorizzazione delle identità e tipicità, servizi di eccellenza: uno dei più importanti biglietti da visita del nostro Made in Italy".

C'è poi l'Unione Europea. "Abbiamo davanti una sfida importante anche a Bruxelles, per cambiare l'Europa e avvicinarla a cittadini, agricoltori, imprese - ha concluso Bellanova - Naturalmente una delle priorità per me ineludibile sarà affrontare immediatamente l'emergenza Xylella, verificare lo stato dell'arte dei provvedimenti e la loro attuazione, riprendere il filo con i territori, garantire il giusto sostegno alla rigenerazione del paesaggio salentino e pugliese e a quanti già si stanno spendendo con generosità e impegno in questa direzione".

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