Cimice asiatica, pressing sulle istituzioni

Cimice asiatica, pressing sulle istituzioni
Si accentua il pressing sulle istituzioni per arrivare a risposte concrete in grado di contrastare il flagello della cimice asiatica. Ieri Mara Bizzotto, europarlamentare leghista, ha presentato una interrogazione urgente al Parlamento Europeo chiedendo l’istituzione di un fondo europeo a sostegno delle aziende agricole italiane danneggiate dalle fitopatie. Tra le richieste anche la conduzione di uno studio sulle possibili misure di contrasto alla diffusione e un tavolo di confronto tra istituzione europee e operatori dei Paesi colpiti per “lo scambio di buone pratiche agricole”.

Dopo l’incontro organizzato giovedì nel veronese da Coldiretti, l’altro europarlamentare della Lega Paolo Borchia, tra i presenti alla serata, ha scritto al neoministro delle politiche agricole Teresa Bellanova chiedendo di ”notificare tempestivamente alla Commissione europea l'emergenza in corso, determinando le dimensioni del fenomeno e i conseguenti danni al reddito degli agricoltori”. Al neo ministro, l’esponente leghista chiede inoltre conferma della “convocazione di un tavolo interministeriale sul parassita che sta facendo danni ingenti all'agricoltura nelle regioni centrosettentrionali”. 
Per venerdì prossimo, 13 settembre, è in programma una manifestazione davanti alle Prefetture delle principali province frutticole organizzata da Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura e Agri Veneto, che si svolgerà in contemporanea in Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia.

E si preannuncia  massiccia la presenza del mondo politico alla manifestazione regionale di Confagricoltura Veneto, fissata per martedì 17 settembre alle 18 al teatro Balzan di Badia Polesine (Rovigo), dove i frutticoltori, insieme agli agricoltori e ai dirigenti nazionali e regionali di Confagricoltura, lanceranno un  grido di allarme sul flagello della cimice asiatica. Obiettivo: far capire la gravità della situazione e scuotere la coscienza di chi deve assumere iniziative adeguate. 
Hanno annunciato la loro presenza Giuseppe Pan, assessore regionale all’agricoltura; Cristiano Corazzari, assessore regionale al territorio, cultura e sicurezza; Sergio Berlato, presidente della III commissione regionale; Graziano Azzalin, vicepresidente della III commissione regionale; i deputati Antonietta Giacometti, vicesindaco di Badia Polesine e Roberto Caon, componente della commissione Agricoltura della Camera; i senatori Roberta Toffanin, membro della commissione parlamentare per le questioni regionali e Gianpaolo Vallardi, presidente della commissione Agricoltura e produzione agroalimentare. 

Il presidente regionale Luca Zaia farà pervenire un messaggio di saluto al pari degli europarlamentari Paolo De Castro e Herbert Dorfmann, impegnati in quel giorno nella seduta plenaria a Strasburgo.

Nella piazza di Badia Polesine sarà installato un maxischermo, per consentire a tutti di seguire i numerosi interventi che saranno mirati a dare un contributo alla soluzione di un problema che ha causato danni dal 40 fino al 100% della produzione in molte aziende.

“Confagricoltura chiederà la dichiarazione dello stato di emergenza del settore ortofrutticolo, con la previsione di un sostegno al reddito degli agricoltori e sgravi fiscali e contributivi - sottolinea Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto. “Sottolineeremo anche come sia necessaria la creazione di un coordinamento nazionale per la ricerca di soluzioni al problema, sostenuta da consistenti risorse pubbliche statali e regionali. Infine, servono contributi fino al 100% della spesa per l’installazione di reti antinsetto”.

“Il flagello cimice asiatica ha portato alla luce in tutta la sua portata il tema dell’impatto strategico dell’agricoltura sul territorio e del suo ruolo nella tutela dell’ambiente”, ha dichiarato dal canto suo il presidente di Confcooperative Verona Fausto Bertaiola. “Per l’agricoltura veronese rischia di essere la mazzata finale con conseguenze che forse non vengono considerate nella loro reale dimensione per le ricadute economiche, ambientali, paesaggistiche”.

“I correttivi da mettere in campo sono limitati, ma se applicati possono ridurre i danni. – propone Bertaiola – E’ indispensabile aiutare i produttori con delle risorse ad hoc, investire sulla ricerca che ha già individuato negli insetti antagonisti la forma di contrasto più efficace alla diffusione della cimice asiatica, e da ultimo ammodernare le aziende agricole con l’installazione delle reti antinsetto”.


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