Clima e Pac, la ricetta di Bellanova

Al consiglio dei ministri dell'Agricoltura Ue parla di sostenibilità e buone pratiche nei frutteti

Clima e Pac, la ricetta di Bellanova
La sostenibilità ambientale deve essere coniugata sempre alla sostenibilità economica dei processi produttivi, senza la quale le imprese agricole non sarebbero messe nelle condizioni di operare al meglio. E’ uno dei passaggi fondamentali del consiglio informale dei ministri europei dell'Agricoltura di ieri a Helsinki sotto la presidenza finlandese, presente anche Teresa Bellanova. 

Nell’occasione il commissario Ue uscente all'agricoltura Phil Hogan ha lanciato la proposta di un nuovo meccanismo di mercato “per incentivare le aziende agricole capaci di ridurre le emissioni di Co2”. Non una proposta legislativa della Commissione europea, quanto un'area da esplorare da parte dei Paesi membri. Per "dimostrare la fattibilità tecnica di tale regime - ha detto Hogan - la futura Pac potrebbe essere utilizzata per esplorare i modi per progettare e attuare i programmi sulle emissioni di carbonio delle aziende agricole".   

A proposito di Pac la ministra italiana ha evidenziato l'esigenza di “prevedere la necessaria sussidiarietà e flessibilità”, perché “l’agricoltura europea è molto diversa da regione a regione”. E ancora, occorre tenere sempre presente l'obiettivo della semplificazione, evitando le complesse sovrapposizioni di azioni e misure con i tre livelli di impegno previsti dalla proposta di riforma: condizionalità rafforzata, eco-schema, misure agro-ambientali del secondo pilastro.



“Affrontare insieme la crisi climatica in atto è fondamentale - ha affermato Bellanova - e l’Italia vuole essere in prima fila con un modello di agricoltura sostenibile a livello economico, sociale e ambientale. Sul piano operativo, non esiste una ricetta buona per tutte le agricolture europee perché le misure per aumentare il contenuto di sostanza organica nei terreni sono profondamente diverse da regione a regione”. “Per questo - ha aggiunto - crediamo che ogni Stato membro deve avere la possibilità, nell'ambito del proprio Piano strategico, di definirne una lista in grado di rappresentare la migliore soluzione possibile per aumentare la percentuale di carbonio nei suoli. Proponiamo impegni flessibili e adattabili alle diverse realtà territoriali. Pensiamo per esempio alle buone pratiche nei frutteti”.

“Se i futuri Piani strategici della Pac consentiranno questi adattamenti - ha concluso Bellanova - avremo posto basi più solide per rendere più moderna l’agricoltura. Con risposte utili per le imprese agricole che dovranno essere consapevoli dell’importanza delle sfide che hanno di fronte e anche del loro ruolo primario. Non bisogna dimenticare, infine, che il contenimento delle emissioni di gas serra in agricoltura è un tema globale, non solo europeo. Per questo le politiche commerciali dell’Unione dovranno necessariamente considerare questi aspetti negli accordi commerciali con i Paesi terzi e l’Unione europea dovrà pretendere, nel rispetto del principio di reciprocità, garanzie equivalenti per i prodotti importati, in termini di sostenibilità ambientale, qualitativa e di sicurezza alimentare”.

A latere della riunione, la ministra Bellanova ha incontrato il collega francese Didier Guillaume al quale ha ribadito la forte contrarietà italiana a eventuali tagli di bilancio sulla Pac, la necessità di semplificare le norme a favore degli agricoltori e riequilibrare la dotazione per l’Italia alla luce delle penalizzazioni subite con l’attuale programmazione, la necessità di rafforzare nel primo pilastro gli interventi settoriali e quella di salvaguardare ruolo e competenze delle Regioni, oggi penalizzate dalla proposta della Commissione.
Si è discusso anche di etichettatura dei prodotti alimentari su cui Bellanova ha ribadito l’importanza della trasparenza sull’indicazione dell'origine di tutti i prodotti agricoli e di sostegni per i giovani agricoltori al fine di combattere i cambiamenti climatici stessi.

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