Forum Coldiretti, dal patto dello scaffale a quello per l'Africa

E nel Salone dell'Economia Circolare l'ortofrutta è stata protagonista

Forum Coldiretti, dal patto dello scaffale a quello per l'Africa
Politici, grandi manager, industriali, distributori, imprenditori agricoli. Venerdì e sabato il Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione organizzato dalla Coldiretti, con la collaborazione di The European House - Ambrosetti, a Cernobbio non è stato una passerella per i big di turno. L'associazione - oltre ad aver dato risalto a grandi temi, dalla fame nel mondo ai cambiamenti climatici - ha stretto nuovi accordi e gettato le basi per progetti innovativi.

Un patto dello scaffale è stato siglato tra Filiera Agricola Italiana (Fai) e il leader nel commercio all’ingrosso Metro Italia per la promozione dei prodotti alimentari 100% italiani. L’accordo, che avrà durata triennale, porta le firme del consigliere delegato di Fai Raffaele Grandolini e dall’amministratore delegato di Metro Italia Tanya Kopps.

L’intesa prevede la valorizzazione e la promozione dei prodotti agricoli Made in Italy, dei territori italiani e del loro forte legame con le tipicità agro-alimentari italiane, la promozione dell’origine dei prodotti con il luogo di coltivazione o di allevamento e di trasformazione della materia prima agricola utilizzata con attenzione alla sostenibilità dei processi aziendali di produzione e distribuzione dei prodotti alimentari italiani.

L’accordo punta anche alla collaborazione commerciale con le piccole e medie aziende volta a promuovere filiere agricole italiane caratterizzate dalla tracciabilità delle materie prime per consentire una scelta consapevole del consumatore verso le eccellenze agro-alimentari dei territori italiani.



Il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, l’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi e l’amministratore delegato di Bonifiche Ferraresi Federico Vecchioni, alla presenza del presidente del consiglio Giuseppe Conte, hanno invece firmato un accordo di cooperazione per l’avvio di attività di valutazione su specifiche iniziative all’estero, e in particolare in Africa, relative a progetti di sviluppo delle economie locali attraverso l’applicazione di tecniche agricole innovative e sostenibili nel pieno rispetto degli ecosistemi di riferimento.

L’accordo è stato definito a seguito e in linea con lo spirito della partnership sottoscritta il 5 luglio scorso tra Coldiretti ed Eni, che stabilisce aree di collaborazione nell’ambito dell’economia circolare, con particolare riguardo al settore energetico, agricolo, agroalimentare e zootecnico, mediante l’individuazione di specifiche iniziative. BF Spa, l’unico gruppo agro industriale italiano quotato in borsa, metterà a disposizione la propria capacità di generare valore e qualificare i territori tramite tutte le proprie aziende attive nel comparto sementiero, della tecnologia applicata, fino alla produzione di cibo di qualità, per la creazione di filiere integrate a elevato contenuto di innovazione e sostenibilità. Eni condividerà la propria esperienza nella realizzazione di progetti di sviluppo sostenibile delle comunità locali, nell’ambito dell’economia circolare e delle energie rinnovabili, favorendo il trasferimento di conoscenze e stimolando lo sviluppo di sistemi imprenditoriali. Nell’ambito dell’accordo, Eni, BF e Coldiretti intendono valutare, in via prioritaria, una prima collaborazione applicabile in Ghana (Progetto Ghana).

All'interno del Forum era stato allestito anche il Salone dell'Economia Circolare. In questo spazio - visitato dal ministro dell'Agricoltura Teresa Bellanova, in foto nello stand della cipolla ramata di Montoro - anche l'ortofutta ha avuto il suo spazio: dall'aceto realizzato con i kiwi di piccolo calibro fino alle fibre ottenute dalle pale di fico d'India impiegate per i complementi di arredo. E poi la cipolla ramata di Montoro, presidio Slow Food: Nicola Barbato, titolare di Gaia Gb Agricola, ha mostrato al ministro Bellanova come le tuniche esterne che rappresentano uno scarto per l’azienda possono essere recuperate per la tintura di fibre naturali (lana, seta, cotone, canapa) utilizzate per la creazione di prodotti artigianali nel settore dell’abbigliamento, o per la preparazione di rivestimenti colorati da utilizzare nel settore della edilizia sostenibile.



Il Forum è stata per Coldiretti anche l'occasione di accendere i riflettori su temi caldi per l'associazione, come il falso Made in Italy o i prodotti importanti dall'estero. A tal proposto l'associazione ha rimarcato come nell'anno in corso sia scoppiato fino ad oggi più di un allarme alimentare al giorno, per un totale di ben 281 notifiche inviate all’Unione Europea durante l’anno.

Sul totale di 281 allarmi che si sono verificati 124 provenivano da altri Paesi dell’Unione Europea (44%) e 108 da Paesi extracomunitari (39%). In altre parole – precisa la Coldiretti – oltre quattro prodotti su cinque più pericolosi per la sicurezza alimentare provengono dall’estero (83%).

I pericoli maggiori per l’Italia – continua la Coldiretti – sono infatti venuti dal pesce spagnolo, come tonno e pescespada, con alto contenuto di mercurio e dal pesce francese, sgombro in primis, per l’infestazione del parassita Anisakis, ma sul podio del rischio ci sono anche i materiali a contatto con gli alimenti, per i quali si riscontra la cessione di sostanze molto pericolose per la salute del consumatore (cromo, nichel, manganese, formaldeide ecc.), in particolare per quelli importati dalla Cina. Nella black list alimentare – precisa la Coldiretti – ci sono poi i pistacchi dalla Turchia e le arachidi dall’Egitto per l’elevato contenuto di aflatossine cancerogene, presenti anche nei pistacchi dagli Stati Uniti e la salmonella enterica nelle carni avicole polacche.

Sul podio dei Paesi da cui arrivano in Italia il maggior numero di prodotti rischiosi al primo posto emerge la Spagna con 54 notifiche, riguardanti principalmente la presenza di mercurio nel pesce, seguita dalla Cina con 28 segnalazioni, soprattutto per migrazione di metalli nei materiali a contatto con alimenti e dalla Turchia con 22 avvisi, maggiormente per aflatossine nella frutta in guscio.

Copyright 2019 Italiafruit News