Coperture dei frutteti, alla ricerca della giusta luce

Come l'illuminazione può giocare un ruolo chiave nella qualità del prodotto

Coperture dei frutteti, alla ricerca della giusta luce
Coperture dei frutteti e agricoltura di precisione. Un connubio che, in prospettiva, può portare a produzioni di maggior qualità e più sostenibili. E' in questa direzione che va il lavoro di Agrintech, azienda di Eboli (Salerno) specialista nella fornitura di reti e tessuti per l'agricoltura professionale.

Reti e teli che, da semplici elementi di protezione, diventano parte attiva del frutteto. "Un cambio di passo che permetterà ai produttori di differenziarsi e potrà rappresentare un fattore rilevante di vantaggio competitivo sul mercato - spiega a Italiafruit News Alessandro Gagliardo, tecnico di Agrintech - Il punto di partenza è stato studiare come le piante assorbono la luce e soprattutto quale lunghezza d’onda garantisce maggiore effetto agronomico. L’idea di base è stata considerare che, allo stesso modo in cui si dosa l’acqua attraverso sistemi di irrigazione sempre più efficienti, era necessario anche dosare la luce per evitare eccessivo ombreggiamento o, al contrario, dare alla pianta troppa illuminazione, il che significava bloccarne la crescita”.



La rete diventa quindi un elemento indispensabile per regolare le specifiche lunghezze d’onda della luce, un fattore che si riflette sulle qualità organolettiche delle produzioni.
Le reti foto-selettive Iridium® rappresentano la sintesi di questi concetti e si presentano sul mercato come soluzioni multifunzionali che coniugano protezione antigrandine, antivento, barriera per insetti di nuova generazione (come la cimice asiatica) e, come detto, ottimizzazione della luce utile che raggiunge la pianta.



Tra i diversi colori di Iridium® è possibile individuare quello specifico che massimizzi la luce utile per alcune varietà precoci di nettarine, uno che si adatti meglio alle coperture di agrumi e quello che eviti lo stress termico e le scottature, fattore molto importante ad esempio nelle pomacee.



"Una specifica applicazione realizzata con rete gialla su kiwi verde Hayward in Romagna - illustrato Gagliardo - ha permesso di ottenere miglioramenti apprezzabili in termini di durezza della polpa, sostanza secca e grado Brix, in quanto una maggiore fotosintesi era controbilanciata da minore radiazione luminosa. Questo risultato ha inciso sulla produttività permettendo un +11,5 kg/pianta e un recupero dell’investimento già dal primo anno. Spostandoci nel campo delle drupacee, l’utilizzo di reti antigrandine foto-selettive ha permesso un maggiore livello di grado Brix in tre anni consecutivi rispetto a rete grigia e rete neutra".


 
Secondo Agrintech l’utilizzo delle reti foto-selettive Iridium®, indipendentemente dagli effetti specifici, può dare un apporto del 5-10% sulla gestione dell’impianto frutticolo, portando produzioni di migliore qualità.



"Un altro fattore di differenziazione è rappresentato dall’efficienza in termini di riduzione del numero e del costo dei trattamenti - ancora il tecnico dell'azienda di Eboli - In quest’ottica importanti sono i risultati conseguiti nell’ambito del progetto life+Su.sa Fruit, in collaborazione con il Disafa dell’Università di Torino, l’università di Zagabria e Apofruit, studio focalizzato al minor uso di pesticidi nei frutteti per il controllo di agenti infestanti di nuova introduzione come la cimice asiatica, Halymorpha halys. Le specifiche caratteristiche dimensionali della rete Iridium® - conclude Alessandro Gagliardo - hanno permesso di limitare gli attacchi del parassita facendo un unico trattamento e poi procedendo alla copertura monofilare dei campi seguiti”.
 
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