Fragole, export spagnolo senza freni

Volumi, valore e mercati di riferimento (Italia compresa) aggiornati a giugno

Fragole, export spagnolo senza freni
Procede a gonfie vele l’export spagnolo di fragole, tra i prodotti simbolo della “vocazione esterofila” dell’ortofrutta iberica: gli ultimi dati del ministero dell’Agricoltura mettono nero su bianco che nel periodo dicembre 2018-giugno 2019 il volume inviato oltre confine ha raggiunto le 239mila tonnellate, il 70% circa della produzione totale, per un business di 471,5 milioni di euro e un valore medio unitario di 1,97 euro il chilo. Principale partner commerciale si conferma la Germania, che nel periodo considerato ha acquistato il 31,7% del prodotto esportato dalla Spagna (era il 29,9% nel 2017/18), davanti a Regno Unito (15,5%), Francia (14,6%) e Italia che ha assorbito il 10,3%, circa 24mila tonnellate di fragole. Considerando che l’export complessivo italiano, nel 2018, aveva superato di poco le 10mila tonnellate - pur a fronte di un prezzo medio maggiore, attorno ai 2,85 euro il chilo - l'affermazione che l'Italia sta diventando un Paese importatore di ortofrutta appare tutt'altro che campata in aria.



L’ormai tradizionale invasione della fragola spagnola ha influenzato sensibilmente l'andamento del mercato italiano, nell'ultima campagna, soprattutto da metà febbraio sino ai primi di marzo e da fine marzo a inizio aprile: i prezzi sono stati spinti verso il basso.

Per quanto riguarda l'origine, con il 97% delle fragole raccolte nel territorio nazionale (il 99,7% dei quali nella provincia di Huelva), l’Andalusia rappresenta saldamente la primaria fonte di produzione; dopo il picco produttivo raggiunta nella campagna 2014/15, i volumi sono lievemente calati stabilizzandosi nel corso delle ultime due stagioni, quando le superfici dedicate sono tornate in positivo toccando i 6.843 ettari.

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