Frutta, spesa in calo nei primi nove mesi

Valori positivi per ortaggi, patate e IV Gamma. I dati Ismea-Nielsen

Frutta, spesa in calo nei primi nove mesi
Se la spesa per i generi alimentari a livello nazionale aumenta leggermente, non si può dir lo stesso per la frutta. Da gennaio a settembre, secondo i dati Ismea-Nielsen, i consumi sono diminuiti a valore del 2,1% rispetto all'analogo periodo del 2018, mentre l'alimentare fa registrare una progressione dello 0,6%.

Questo è uno dei dati che emerge nell'ultimo numero di Agrosserva, redatto da Ismea, dove si prende in esame il terzo trimestre dell'anno, un periodo clou per l'agricoltura nazionale, con oltre il 36% del valore aggiunto complessivamente creato dal settore che si concentra tra luglio e settembre. L'indice del clima di fiducia elaborato dall'Ismea ha subito infatti un deterioramento rispetto all' anno precedente, con quasi la metà degli 800 imprenditori intervistati che hanno lamentato difficoltà a causa prevalentemente delle avverse condizioni meteo.

Ma torniamo alla frutta estiva, reduce da una campagna pesante con listini in flessione dell’8,9% su base annua. "Le continue difficoltà riscontrate dai produttori di pesche e nettarine hanno portato a una generale diminuzione delle superfici investite, più accentuata nelle regioni settentrionali, che comunque non è servita a ravvivare i prezzi - scrive Ismea nel rapporto - La produzione 2019, pari a 1,2 milioni di tonnellate è risultata superiore del 12% rispetto al deficitario risultato del 2018, ma inferiore del 5% rispetto alla media del triennio 2015-17. Sul mercato interno, ma soprattutto su quelli esteri, l’Italia sconta la concorrenza della Spagna, che con volumi tornati nella norma ha frenato sin dagli esordi l'interesse per il prodotto italiano; inoltre, l’Italia ha sofferto anche per la concorrenza greca soprattutto sui mercati dell'Est-europeo".



Questa situazione si è riflessa anche nel mercato al consumo, dato che la spesa dei primi nove mesi dell’anno destinata alla frutta fresca è diminuita come detto del 2,1%; anche nel segmento del trasformato cala ancora la spesa (-1,2%), soprattutto per gli acquisti di succhi di frutta (- 3,1%), mentre risulta in aumento quella destinata ad altre tipologie di prodotto (+1,3%). Anche l’export ha risentito del mercato negativo per la frutta estiva, con le esportazioni complessive dei primi sette mesi del 2019 aumentate in volume del 6,4%, ma diminuite in valore del 5,9%. Inoltre, sono rimasti fermi i volumi di frutta trasformata spediti all’estero, a fronte di un calo della spesa del 5,5%.

Per gli ortaggi il report evidenzia come le elevate temperature della scorsa estate hanno determinato un calo dell'offerta con la conseguente impennata dei prezzi (+23% in media sull'estate di un anno fa).
Sul fronte della domanda interna, la spesa per ortaggi freschi nei primi nove mesi del 2019 è cresciuta del 4,2%, soprattutto per patate (+12%) e ortaggi e legumi (+3,9%), ma anche per i prodotti di IV gamma (+1,3%). Continua a crescere anche la spesa destinata dalle famiglie all’acquisto di prodotti trasformati (+2,1%). Le esportazioni italiane di ortaggi freschi nei primi sette mesi del 2019 sono cresciute (+1,8% in valore e +1,4% in volume), ma performance ancora migliori sono state tracciate dal segmento degli ortaggi trasformati con un +9% in valore e un +6,5% in quantità.

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