Plastic tax verso il rinvio e la rimodulazione

Ecco le ultime mosse del governo. Per l'agricoltura investimento da 600 milioni

Plastic tax verso il rinvio e la rimodulazione
La plastic tax potrebbe essere rimodulata o addirittura sparire dalla manovra del governo. Dall'Emilia-Romagna, culla dell'industria del packaging, le pressioni sia politiche che del mondo imprenditoriale sono state forti e il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri potrebbe correggere il provvedimento.

Secondo l'Adnkronos si starebbe pensando a un rinvio "significativo", ben oltre la data di luglio di cui si vociferava nei giorni scorsi (ad ora scatterebbe a partire dal primo aprile). Ma il problema è quello delle coperture: la plastic tax, infatti, serve in prima battuta ad alimentare il getitto fiscale. Il governo stima un introito incrementale nei primi due anni: 1 miliardo nel 2020 e 1,8 miliardi nel 2021, e di 1,72 miliardi di euro l’anno a partire dal 2023.

L'imposta, lo ricordiamo, è fissata nella misura di 1 euro per chilogrammo di materia plastica contenuta nei "manufatti con singolo impiego che hanno o sono destinati ad avere funzione di contenimento, protezione, manipolazione o consegna di merci o di prodotti alimentari", come si legge nel testo del disegno di legge.

Tra le ipotesi su cui sta lavorando il governo in vista dell'esame parlamentare della manovra c'è quella di dimezzare la tassa sulla plastica: si starebbe valutando se restringere la gamma dei prodotti coinvolti e poi di ridurre l'entità del prelievo. Si starebbero facendo simulazioni su tre "scalettature" tra i 60 e i 40 centesimi al chilo.

L'unico balzello che al momento non sembra essere in discussione è quello sulle bevande zuccherine, la cosiddetta sugar tax.

Le principali novità della Legge di Bilancio 2020 per il settore agricolo e agroalimentare sono state illustrate ieri mattina dal ministro Teresa Bellanova.



"L'agricoltura - ha affermato la titolare di XX Settembre - è tornata nell'agenda economica da protagonista e ha avuto l'attenzione che merita, pur in un contesto di risorse limitate. Nei tre anni investiremo 600 milioni di euro per il sostegno al settore, con risorse che si aggiungono a quelle già attive. Abbiamo mantenuto l'impegno di non aumentare le tasse agli agricoltori. Per questo sono soddisfatta dell'azzeramento dell'Irpef per chi vive di agricoltura, che significa quasi 200 milioni di euro che lasciamo alle imprese per investire. Credo molto nelle energie che donne e giovani possono mettere al servizio dell'agricoltura italiana. E abbiamo dedicato a loro due misure: il bonus donna in campo per erogare mutui a tasso zero per le imprenditrici e per gli under 40 sarà lo Stato a pagare i contributi per chi apre una nuova attività. Abbiamo stanziato anche 30 milioni di euro per il sostegno alle filiere e all'autentico Made in Italy e c'è una dotazione per affrontare l'emergenza della cimice asiatica da 80 milioni di euro. Su questo fronte sappiamo che servirà fare ogni sforzo per aiutare le aziende colpite".

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