Pera Abate, un frutto per tutti i momenti della giornata

Polifenoli e benefici per la salute, lo studio che sfata i falsi miti legati al frutto

Pera Abate, un frutto per tutti i momenti della giornata
La pera dopo cena fa bene: riduce l’assorbimento degli zuccheri e semplifica l’assorbimento dei grassi. Lo studio condotto da Maria Gabriella Marchetti dell’Università di Ferrara - e presentato durante l'ultima edizione di FuturPera - sfata alcuni falsi miti legati al frutto, come quello del consumo in orari serali, quando secondo la vulgata gonfierebbe lo stomaco e farebbe addirittura ingrassare. Al contrario la pera Abate può avere effetti benefici a qualunque ora del giorno. Questo grazie alla presenza di polifenoli nel frutto e al loro diverso assorbimento nell’arco della giornata. Se il consumo a fine pasto aiuta la digestione, mangiarla a colazione, invece, protegge il cervello dalle malattie neurodegenerative come la demenza e il morbo di Alzheimer.



Questi benefici derivano dalla presenza nella pera Abate di una grande quantità di polifenoli, che sono potentissimi antiossidanti e vengono assunti dal nostro organismo attraverso l’alimentazione. Queste molecole sono fondamentali per combattere i radicali liberi e mantenerci in salute, prevenendo alcune malattie e rallentando l'invecchiamento cellulare.

I ricercatori hanno studiato l'assorbimento dei polifenoli contenuti nella pera da parte dell'epitelio intestinale. E' emerso come il grado di assorbimento di ogni tipo di molecola varia in base al momento della giornata in cui viene consumato il frutto, seguendo il ciclo circadiano del cortisolo. Questo ormone, che regola il ritmo sonno veglia, ha un livello più alto al mattino e si abbassa progressivamente fino al momento di addormentarsi.



Ricerche come questa suggeriscono nuovi modi per valorizzare il consumo di pere. Ad esempio si potrebbe arrivare a creare etichette per consigliare ai consumatori in quali momenti della giornata è meglio mangiare la frutta se si vuole ottenere uno specifico beneficio.

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