Agrumi, mancano i dati per interpretare il mercato

La proposta dell'imprenditore Francesco Pirracchio: «Imitiamo il modello di Assomela»

Agrumi, mancano i dati per interpretare il mercato
L'Italia dovrebbe ripensare al ruolo strategico dei Mercati all'ingrosso, cercando di dare loro la veste che meritano. Ne è convinto Francesco Pirracchio che guida l'omonima società agricola di Palagonia (Catania) attiva nella produzione e nel commercio di agrumi. 

"Il canale dei Mercati generali all'ingrosso è in crisi da un decennio - spiega a Italiafruit News l'imprenditore siciliano - e ha ormai perso di rappresentatività, visto che le quantità di ortofrutta che oggi si scambiano sulle piazze mercatali sono assolutamente esigue e marginali".

“Ritengo quindi sbagliato - prosegue - considerare i prezzi medi che quotidianamente si realizzano nei Mercati all'ingrosso come parametro reale e rappresentativo su cui impostare le relazioni commerciali tra Gdo e produzione”. 



I produttori di agrumi siciliani, per poter evitare questa situazione, dovrebbero cercare di fare tantissimi passi in avanti sul fronte dell’aggregazione delle informazioni che riguardano sia le raccolte sia la commercializzazione. “Oggi lavoriamo nel buio, perché non abbiamo dati reali e continuamente aggiornati sulla produzione, il commercializzato e gli stock da smaltire”. 

“Il settore agrumicolo, a mio avviso, potrebbe seguire l’esempio virtuoso di Assomela - associazione del settore melicolo che, attraverso i suoi membri, rappresenta circa l'80% della produzione di mele italiana, ndr - che analizza più volte l’evoluzione delle vendite nel corso della campagna, al fine di fornire a tutti gli operatori informazioni affidabili ed attendibili per poter interpretare il mercato”, conclude Pirracchio.

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