L'ombra del coronavirus su Fruit Logistica

La fiera: non venite se a rischio. Timori tra gli operatori, prime cancellazioni

L'ombra del coronavirus su Fruit Logistica
C’è chi, come International Paper, ha già cancellato la partecipazione: il gruppo statunitense con ramificazioni in mezzo mondo non invierà a Berlino nessun dipendente. E c’è chi - la maggior parte - sta monitorando la situazione per decidere il da farsi. La preoccupazione per il coronavirus, nelle ultime ore, è montata anche nel settore ortofrutticolo italiano e l’edizione 2020 di Fruit Logistica, al via dopodomani, rischia di essere davvero diversa dalle precedenti, con meno presenze. 

“C’è inquietudine, inutile negarlo - commentava venerdì il presidente di Fruitimprese, Marco Salvi, a poche ore dalla decisione dellOms di dichiarare il coronavirus emergenza sanitaria globale - anche a causa della scarsa chiarezza da parte della Cina: si fatica a comprendere il numero reale dei casi e che sviluppi avrà il virus. Il pensiero di molti è proiettato a quello che può succedere in luoghi chiusi, seppur ampi, come quelli della fiera". Buona parte degli espositori cinesi - complice la cancellazione di molti voli aerei con l’Europa - ha fatto un passo indietro e non raggiungerà la capitale tedesca, ma il potenziale pericolo, in una fiera internazionale di respiro planetario, può arrivare anche da addetti ai lavori di altre parti del mondo che sono stati da poco in Cina.  



“Gli organizzatori - commenta Salvi - avrebbero forse potuto prendere una posizione più decisa nei confronti della partecipazione degli operatori cinesi”. Tra oggi e domani varie aziende e soprattutto i potenziali visitatori decideranno se partecipare o meno: “Molto dipenderà dalle informazioni che arriveranno da parte degli organismi sanitari e delle istituzioni europee. C’è bisogno di chiarezza e rassicurazioni”, conclude il presidente di Fruitimprese.

Nei giorni scorsi il presidente di ItalMercati Fabio Massimo Pallottini aveva scritto a Messe Berlin chiedendo cosa intendesse fare per fronteggiare il problema. “Ho ricevuto messaggi di approvazione da colleghi italiani - spiega ora - alcuni si sono congratulati per avere espresso un punto di vista condiviso. Comprendo che sia una rassegna di grande importanza e valore, ma gli organizzatori, che pure hanno comunicato di aver adottato misure precauzionali, avrebbero potuto muoversi meglio, sconsigliando ad esempio la presenza agli operatori cinesi, a costo di rimborsare i costi sostenuti dagli espositori di quel Paese, per non rischiare defezioni di massa”. Per quanto riguarda il mondo dell’ingrosso, conclude Pallottini, “i Mercati saranno rappresentati, ma svariati operatori resteranno a casa: non sarà sicuramente la Fruit Logistica di sempre”.  

Preoccupazione viene espressa anche dal presidente di FedagroMercati, Valentino Di Pisa, che però non ha notizie di defezioni.



A seguito dell'aggiornamento dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, le autorità sanitarie dello Stato di Berlino hanno consigliato a Messe Berlin di richiedere direttamente ai partecipanti che appartengono al gruppo a rischio del nuovo coronavirus di non partecipare a Fruit Logistica.

Questa richiesta - si legge in una nota pubblicata ieri - si applica a chi ha viaggiato nella provincia di Hubei negli ultimi 14 giorni, oppure ha avuto contatti con una persona con un'infezione confermata da coronavirus e, soprattutto, in caso di sintomi tipici (febbre, tosse, fiato corto).

"Se appartenete al suddetto gruppo a rischio, indipendentemente dalla nazionalità, vi invitiamo a non partecipare a Fruit Logistica per motivi di salute pubblica e di tutela della salute", scrivono gli organizzatori.  "E' importante informare anche le persone sane che possono essere un rischio per gli altri se hanno avuto contatti con persone malate o sono state nella provincia di Hubei negli ultimi 14 giorni".

In un'altra nota pubblicata sul sito internet venerdì, Messe Berlin dichiarava che "al momento di scrivere all’incirca il 30% delle aziende cinesi hanno cancellato la loro partecipazione e prevediamo ulteriori cancellazioni prima dell'apertura della fiera". 

"Le aziende cinesi che prevedono di esporre - aggiungono gli organizzatori della kermesse - ci hanno comunicato che i loro stand saranno composti principalmente da rappresentanti stranieri provenienti da fuori della Cina. A causa delle restrizioni di viaggio, ci aspettiamo che il numero di visitatori provenienti dal Paese sia modesto".

Messe Berlin "si rammarica per l'assenza di così tanti clienti cinesi; allo stesso tempo, siamo confortati dalle loro azioni per rimanere lontani in questo momento difficile per loro e per il loro Paese. Le disdette sono arrivate quando i preparativi sono quasi terminati: preghiamo di accettare le nostre scuse in anticipo per gli spazi vuoti in alcuni padiglioni".



Sempre venerdì, il ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova (attesa a Fruit Logistica nella giornata inaugurale di dopodomani, mercoledì) ha deciso di annullare tutti gli impegni assunti: “Comprendo l’allarme che si sta diffondendo nelle imprese italiane, anche quelle del nostro agroalimentare, dinanzi all'emergenza coronavirus e al blocco dei voli da e verso la Cina. Ho deciso di annullare tutti gli impegni assunti in giornata per seguire in prima persona dal Ministero l’evolversi della vicenda. Ora la priorità è salvaguardare la salute delle persone e affrontare con serietà la situazione”. 

“Stiamo monitorando con attenzione anche la situazione nel nostro settore per le eventuali ripercussioni - ha proseguito la Ministra - siamo in contatto con tutte le associazioni di rappresentanza. In questo momento mi sento di dire alle imprese italiane giustamente preoccupate: non siete sole. Affronteremo questo momento insieme. Oggi ancor di più - ha concluso Bellanova - c’è bisogno di un'Europa unita che sappia costruire con le autorità cinesi le interlocuzioni e la collaborazione necessaria per uscire quanto prima da questa situazione”.

Ieri, intanto, una buona notizia che dà speranza: il coronavirus è stato isolato all'ospedale Spallanzani di Roma. I dati saranno messi a disposizione della comunità internazionale: sarà più facile studiarlo e capire come contrastarne l'avanzata.

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