Tutti i numeri dell'ortofrutta europea

Produzione ed export 2019 in una pubblicazione di Fruit Logistica

Tutti i numeri dell'ortofrutta europea
La produzione Ue di ortofrutta nel 2019 ha superato i 102 milioni di tonnellate, in lieve calo rispetto alla campagna precedente: ciò a causa soprattutto della bassa produzione di mele, kiwi e agrumi, mentre il dato degli ortaggi (59,5 milioni) risulta superiore a quello della stagione 2019. Le gelate nei paesi dell'Europa orientale, che hanno danneggiato varie tipologie di frutta del continente, sono state decisive per la flessione complessiva stimata, per entrambe le voci, in poco più di 2 milioni di tonnellate.


I dati relativi alla produzione Ue: mele, arance e clementine al top per la frutta; pomodori, cipolle e carote al vertice per gli ortaggi

A livello di singoli Paesi, la Spagna resta leader, nel comparto frutta fresca, con 13,2 milioni di tonnellate, in calo di circa un milione di tons sul 2018; si riduce il divario con l’Italia, accreditata di 10,8 milioni di tonnellate (erano 10,5 nel 2018). A seguire, Polonia, Francia e Grecia con dati che oscillano da 3,1 a 3,5 milioni di tonnellate.

Sono alcuni dei dati contenuti nell’interessante European Statistics Handbook 2020, realizzato da Messe Berlino in collaborazione con Fruitnet in occasione di Fruit Logistica. La pubblicazione è disponibile sul sito internet della fiera. 

Spagna leader anche per gli ortaggi freschi: 10,1 milioni di tonnellate, a fronte dei 9,8 milioni dello scorso anno mentre l’Italia è seconda con 6,9 milioni (stabile), davanti alla Polonia e ai Paesi Bassi (entrambe attorno a 5,2 milioni di tonnellate), quindi la Francia con 4,9 milioni. 

Banane e pomodori sono, per frutta e ortaggi, le due referenze più importate ed esportate nell’Unione Europea al top anche per l’import extra Ue; nelle esportazioni al di fuori dell’Unione Europea, invece, il primato va a mele e cipolle.

L'Italia, secondo produttore di frutta e verdura in Europa è il principale produttore europeo di  uva da tavola, pere, kiwi, albicocche. Il maltempo l’ha fatta da protagonista, nel 2019. Oltre alla grandine e alle forti piogge, il caldo della scorsa estate ha avuto un impatto negativo su alcuni raccolti. Nel segmento frutta, pere e uva hanno subito pesanti perdite. Tuttavia, i raccolti abbondanti di frutta secca e agrumi hanno compensato le perdite.


La produzione di frutta e ortaggi in Italia: mele, arance e meloni al vertice nella prima categoria, pomodori, zucchine e finocchi nella seconda. Sono escluse le patate

Circa il 27% della frutta prodotta e il 13% degli ortaggi Made in Italy sono stati esportati, negli ultimi anni. La Germania è il principale mercato di riferimento per frutta e verdura, seguita dalla Francia e dalla Polonia.  Mele, uva e kiwi sono i classici dell'export italiano ma la più alta crescita delle esportazioni degli ultimi dieci anni è stato raggiunto dai mirtilli e dalle moreIn crescita l’import di verdure

La trasformazione gioca un ruolo importante: l’Italia è numero tre al mondo
nella lavorazione del pomodoro. Circa 4,8 milioni di tonnellate di pomodori nel 2019 sono stati trasformati in polpa e concentrato.

Capitolo consumi: rispetto ad altri Paesi europei, il dato italiano si mostra più elevato. Nel 2018 ogni famiglia italiano ha acquistato circa 183 kg di frutta e 125 kg di verdure.  In media, ogni famiglia ha speso circa 297 euro per la frutta e 125 euro per la verdura. La penetrazione per il  cibo biologico è passato dal 53% all'81% per cento, tra il 2012 e il 2018, con una forte crescita del comparto ortofrutticolo.

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