Trasporti via mare, rischio tempesta

Effetto coronavirus e carenza di container. Martini: situazione drammatica in Cina

Trasporti via mare, rischio tempesta
Effetto coronavirus e nuove normative, il commercio via mare di ortofrutta rischia una tempesta. “Ci sono diversi fattori concomitanti che creano più di un’incognita, in questo momento”, spiega Riccardo Martini di Dcs Tramaco, a proposito del mercato dei noli refrigerati per la frutta italiana. “Gli inevitabili aumenti dovuti all’entrata in vigore di Imo-2020 - la norma che stabilisce come dal gennaio di quest'anno tutte le navi per il trasporto marittimo debbano ridurre gli ossidi di zolfo dell'85% - risultano difficili da assorbire da parte degli esportatori italiani, già alle prese con la debolezza di alcuni importanti mercati come quelli del Medio Oriente, colpiti da crisi economiche interne che creano contrazione dei consumi e dei prezzi. A ciò si aggiunge il possibile rischio di un ulteriore balzo dei costi, dovuto alla carenza di container refrigerati”.

Da cosa è causata questa carenza, Martini? 
“Da una serie di fattori concomitanti. L’enorme richiesta di equipment reefer in Centro e Sud America, anche a causa di Imo-2020 che ha messo fuorigioco una parte della flotta di bananiere; poi l'incremento della domanda di trasporti refrigerati in generale, superiore alla capacità dei produttori di soddisfare la richiesta di nuovi container reefer da parte delle Compagnie. E infine il Coronavirus, con i suoi effetti indiretti sullo shipping”.

Ci spieghi meglio quest’ultimo punto. 
“I report che riceviamo dagli uffici del nostro Gruppo in Cina sono drammatici. Porti semichiusi, magazzini deserti, molti uffici delle Compagnie di Navigazione chiusi. Questo ha comportato l’accumulo di migliaia di container reefer pieni nei terminal cinesi, che non possono essere svuotati e quindi tornare indietro, causando un’imprevista ulteriore mancanza di vuoti nel resto del mondo. Qualora l’aumento dei noli e la carenza dei vuoti dovessero continuare, non mi stupirei se su certe rotte transoceaniche tornasse in auge la stiva refrigerata, magari nei picchi di stagione, dove i volumi da spedire sono importanti”.

                    
Riccardo Martini

Venendo all'azienda, quali sono i progetti di Dcs Tramaco? 
“Dopo un anno positivo come il 2019, in cui, fra export ed import, abbiamo trasportato più di 14.000 container refrigerati, cè ancora voglia di crescere: l’ufficio recentemente aperto in Spagna ci sta dando soddisfazioni. Abbiamo buone aspettative dall’investimento fatto i mesi scorsi sul Porto di Koper, strategico per l’interscambio fra Europa Orientale e Medio Oriente, dove abbiamo rilevato il ramo Reefer e Perishable di Tpg, storica e importante azienda di logistica slovena. Altri progetti di sviluppo sono in cantiere, per continuare a migliorare ed ampliare la gamma di servizi offerti”.



Dcs Tramaco ha partecipato con uno stand a Fruit Logistica 2020. Il giudizio è positivo: “La Fiera, considerate le pesanti incognite legate all’epidemia del Coronavirus che l’hanno preceduta, è stata a mio parere positiva”, annota Martini. “Si è notata una leggera minor affluenza di visitatori e qualche defezione fra gli espositori. Ma chi è venuto a Berlino aveva evidentemente interesse reale a incontrare clienti e fornitori, perché i numerosi meeting avuti denotavano concretezza e voglia di fare”.

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