Pere, dal Cso pressing sul dossier Cina

Pere, dal Cso pressing sul dossier Cina
L’iter per l’esportazione delle pere italiane, ed in particolare dell’Emilia Romagna in Cina, è arrivato a un punto cruciale e deve andare avanti, seguendo il percorso virtuoso avviato nel novembre 2017, percorso che vede come prossima tappa l’arrivo di una delegazione di ispettori cinesi, prevista, in linea di massima, per la prima metà del prossimo settembre.

Questo è l’impegno ribadito nei giorni scorsi a Ferrara, in un incontro nella sede di Cso Italy, dal presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, dal presidente di Fruitimprese Marco Salvi e dallo stesso presidente del Centro Servizi Ortofrutticoli Paolo Bruni.

“Dobbiamo scongiurare - hanno sottolineato Salvi e Bruni durante l’incontro - il rischio che psicosi e allarmismo da Coronavirus allontanino un traguardo ormai vicino, atteso da migliaia di aziende produttive legate alla coltura della pera. Siamo consapevoli che ogni necessaria cautela sanitaria vada presa, nel caso l’infezione nei prossimi mesi non sia stata debellata, nel frattempo dobbiamo andare avanti”.

La presenza all’incontro del presidente della Regione è tutt’altro che casuale. Nel novembre del 2017 infatti, la Regione Emilia Romagna assieme a Cso Italy, con la presenza dello stesso presidente Stefano Bonaccini avevano organizzato a Shanghai un apposito incontro con le autorità cinesi sul dossier pere, un frutto che ha tra le province di Ferrara, Modena e Bologna il principale polo produttivo europeo. Successivamente l’ufficio fitosanitario della regione Emilia Romagna aveva collaborato con l’ufficio fitosanitario del ministero delle Politiche Agricole e con il competente ufficio di Cso Italy per portare avanti il dossier.

Nel novembre 2019, il ministero delle Politiche Agricole aveva chiesto a Cso Italy di farsi carico di tutti gli aspetti organizzativi legati alla visita degli ispettori cinesi ai frutteti e agli impianti di frigo-conservazione italiani. Cso Italy aveva dato subito la sua “totale disponibilità” a procedere. E in quest’ambito, come ulteriore passo avanti, si inserisce l’incontro odierno.

A conclusione dell’incontro il presidente Bonaccini ha dichiarato: “Oltre al massimo impegno che garantiremo come regione Emilia Romagna e ufficio fitosanitario regionale, chiederemo anche al governo nazionale di adottare ogni misura per agevolare i rapporti bilaterali tra i due Paesi favorendo così il completamento del dossier pere, particolarmente importante per una regione produttivamente nevralgica come l’Emilia Romagna”.
 
La pericoltura in cifre: produzione media italiana degli ultimi cinque anni circa 700 mila tonnellate di cui 70% in Emilia Romagna. Superficie di pere in Emilia Romagna anno 2019: ettari 17.885.

Fonte: Cso Italy