Carciofo e cardo alleati contro le piante infestanti

Sviluppato all’università di Catania, lo studio assume dimensione internazionale

Carciofo e cardo alleati contro le piante infestanti
Carciofo e cardo non sono solo ottimi prodotti per la nostra cucina. In futuro queste piante potranno essere utilizzate anche come erbicidi naturali. A sostenerlo la ricerca sviluppata dal Dipartimento Di3A (Agricoltura, Alimentazione e Ambiente) dell’Università di Catania e condotta dagli studiosi Aurelio Scavo, Alessia Restuccia, Cristina Abbate, Gaetano Pandino e Giovanni Mauromicale.

Tramite diversi approcci multidisciplinari come agronomia, botanica ambientale applicata e chimica del suolo, si è dimostrato come le piante di carciofo e cardo limiterebbero lo sviluppo delle infestanti senza ricorrere ad agrofarmaci di origine chimica. 



“A determinare la ricerca sono state – spiegano gli studiosi - la crescente preoccupazione per gli effetti negativi degli erbicidi sull'ambiente e uno spiccato interesse per l’agricoltura biologica”.
“I lavori sono serviti da un lato a valutare la fitotossicità degli estratti delle foglie di diversi cardi (Cynara cardunculus L. var. altilis DC.) sulla germinazione dei semi di quattro piante infestanti (Amaranthus retroflexus L., Portulaca oleracea L., Stellaria media (L.) Vill., Anagallis arvensis L.) comunemente diffuse nel bacino del Mediterraneo – sottolineano - e allo stesso tempo a identificare i composti responsabili dell'attività inibitoria degli estratti. Per ottenere gli estratti, le foglie di carciofo e cardo essiccate, liofilizzate e fresche sono state trattate con acqua, metanolo ed etanolo, a cui è stato aggiunto acido citrico per verificare eventuali modifiche del pH”.

E continuano: “Tutti gli estratti hanno mostrato effetti inibitori sulla germinazione dei semi e sul tempo di germinazione medio in tutte le erbe infestanti. In particolare, gli estratti etanolici ottenuti dalle foglie liofilizzate hanno inibito completamente la germinazione dei semi delle infestanti. Inoltre, buoni risultati sono stati osservati anche con l’utilizzo di foglie secche, che rappresentano una valida alternativa a quelle liofilizzate anche in termini di gestione dei costi. Secondo questi risultati, pubblicati sulla rivista scientifica internazionale “Scientia Horticulturae”, gli estratti delle foglie di cardo e carciofo potrebbero rappresentare un potenziale bioerbicida. Per questo motivo, in futuro le attività di ricerca si concentreranno sulla valutazione degli effetti fitotossici delle piante su altre erbe infestanti del Mediterraneo e non solo”.





Queste ricerche sembrano dunque segnare un punto di partenza per l’elaborazione di una serie di bioerbicidi, biobattericidi e biofungicidi completamente sostenibili. Il vantaggio in questo caso sarà doppio: oltre ad essere rispettato l’ambiente, ci sarà una ricaduta positiva sulle tasche degli agricoltori, visto che gli attacchi delle infestanti rappresentano ancora le principali perdite economiche degli agrosistemi.

Considerata l’attenzione delle politiche agricole e alimentari europee verso la promozione di pratiche sostenibili ed eco-compatibili, uno dei lavori è stato segnalato dal sistema di divulgazione delle ricerche scientifiche “News Alert” della Commissione Europea, mentre i risultati sono stati pubblicati già nel 2019 sulla rivista prestigiosa scientifica internazionale “Agronomy for Sustainable Development” e ripresi da un articolo dello “Science for Environment Policy News Alert” della Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea dal titolo “Globe artichoke and cardoon could manage weeds in sustainable, eco-friendly way” (Il carciofo e il cardo potrebbero gestire le piante infestanti in modo sostenibile ed ecologico, ndr).

(Nella foto in apertura il gruppo di ricerca composto da Giovanni Mauromicale, Cristina Abbate, Alessia Restuccia e Aurelio Scavo)

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