Agroalimentare, 71 milioni di euro per la ricerca

I fondi messi a disposizione dai bandi transnazionali della fondazione Prima

Agroalimentare, 71 milioni di euro per la ricerca
Dare un contributo al settore agroalimentare dal punto di vista della ricerca e dell’innovazione è l’obiettivo dei nuovi bandi da 71 milioni di euro pubblicati in questi giorni dalla fondazione Prima (Partnership on research and innovation in the mediterranean area).

Costituita dalla Commissione europea e da 19 Stati membri dell’area del Mediteranneo tra cui l’italia, la fondazione Prima nasce come partnership per sviluppare un’agenda strategica di ricerca e innovazione a lungo termine secondo tre aree tematiche: una gestione efficiente delle risorse idriche, un’agricoltura sostenibile e catene del valore agroalimentare come motore per la crescita. Annualmente, viene elaborato un piano di lavoro basato sul parere di un comitato scientifico consultivo che procede alla stesura di bandi e alla valutazione delle proposte in base alle norme Horizon 2020.

L’obiettivo dei bandi di quest’anno è individuare soluzioni per l’agricoltura dell’area mediterranea, fortemente influenzata da cambiamenti climatici, urbanizzazione e crescita della popolazione. In particolare, viene richiesto ai partecipanti di fornire soluzioni alla sfida dei cambiamenti climatici secondo tre diverse azioni: utilizzando sistemi agricoli basati sulla biodiversità o su genotipi che riducono lo stress da siccità, incentivando il risparmio idrico e migliorando l’uso del suolo e, infine, scegliendo soluzioni innovative che contribuiscano ad uno sviluppo sostenibile secondo gli standard europei.

Al bando, potranno partecipare almeno tre soggetti privati o pubblici (associazioni produttori, aziende agricole su cui attuare la sperimentazione) dotati di personalità giuridica e stabiliti ciascuno in diversi paesi partecipanti a Prima.
Di questi Paesi, almeno uno dev’essere stabilito in Croazia, Cipro, Francia, Italia, Germania, Grecia, Lussemburgo, Malta, Portogallo, Slovenia, Spagna; un altro in Algeria, Egitto, Giordania, Libano, Marocco, Tunisia, Turchia, Israele; infine il terzo Paese può trovarsi in qualunque degli stati aderenti al programma.

Per concorrere al bando, i partecipanti dovranno consegnare entro il 15 aprile 2020 una proposta preliminare sintetica di progetto, che sarà valutata da Prima.
Una volta superata la fase preliminare, entro il 16 settembre 2020 è richiesta la consegna del progetto completo per la valutazione finale. I risultati saranno resi noti a dicembre 2020.

Dei 71 milioni di euro disponibili per i bandi, 33 milioni saranno erogati dalla Commissione europea, mentre gli altri 38 milioni saranno gestiti con finanziamenti nazionali dai singoli stati partecipanti.
Tutte le informazioni relative ai bandi sono disponibili online: www.primaitaly.it/

Nel 2019, l’Italia ha partecipato ai bandi indetti da Prima con ottimi risultati, coordinando il 33% dei progetti, mentre sono stati 34 i progetti a partecipazione italiana, per un totale di 70 unità di ricerca coinvolte e 12 milioni di risorse utilizzate.

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