Cerasaro: vi racconto la nostra crescita a residuo zero

L'azienda parmense innova con packaging compostabili per aglio e scalogno e una comunicazione social

Cerasaro: vi racconto la nostra crescita a residuo zero
Se alcune aziende si sono avvicinate solo negli ultimi anni a metodi produttivi più sostenibili, c’è anche chi da tempo ne ha fatto la propria filosofia. Come l’azienda agricola parmense Cerasaro, che si occupa della produzione di aglio, cipolla, scalogno e relativi trasformati.

“Abbiamo sempre prestato grande attenzione alla gestione dei terreni per avere la massima sostenibilità possibile – afferma Stefano Cerasaro, titolare dell’azienda – visione che si riflette anche nella gestione interna aziendale”.
Le tappe green dell’impre partono nel 2000, “quando abbiamo piantumato quattromila piante per ricreare due ettari di spazio boschivo naturale – spiega l'imprenditore – mentre nel 2010 abbiamo installato un impianto fotovoltaico che ci fornisce il 60% del nostro fabbisogno energetico. Nel 2012 ci siamo dotati di un impianto di cogenerazione per l’essicazione dell’aglio, alimentato con un impianto a metano. Ad oggi, non abbiamo una produzione di rifiuti legata alla lavorazione dei prodotti e i pochi scarti di lavorazione organica sono redistribuiti sui nostri terreni come concimi naturali. E’ stato un percorso lungo e non ancora terminato ma, negli anni siamo riusciti a diventare un’azienda a residuo zero”.
“Oggi l’azienda si estende su circa 40 ettari – continua – quasi interamente coltivati ad aglio e, in piccola parte, anche a scalogno. Oltre alla nostra produzione, ci affidiamo anche a qualche agricoltore della zona, non più lontano di qualche chilometro. Il nostro obiettivo è sempre lo stesso: garantire un prodotto di livello e sostenibile”.


L’evoluzione continua con i packaging compostabili

Cerasaro ha introdotto le sue prime confezioni compostabili per aglio e scalogno nel 2018, "dopo che ci siamo accorti che la confezione classica in retina, clip in rame ed etichetta non era facile da smaltire e si doveva ricorrere alla raccolta indifferenziata”, spiega Cerasaro.
E aggiunge: “Abbiamo eliminato del tutto le vecchie confezioni e ora possiamo contare su sacchetti compostabili in carta da 250 grammi, con finestrella trasparente in Pla derivata dalla cellulosa. C’è ancora un limite dettato dal fatto che le strutture che gestiscono i rifiuti non sono pronte per smaltire quelli compostabili in tempi lunghi. In attesa di una soluzione, i sacchetti possono anche essere smaltiti nella carta, tranne l’inserto in Pla che va gettato nell’umido organico”.
Un occhio di riguardo è riservato anche al packaging dei trasformati per uso industriale e per la grande ristorazione, realizzati in materiali riciclabili come polipropilene, vetro o alluminio.



I trasformati valorizzati dall’online

Oltre ai prodotti freschi come aglio, scalogno e cipolla, Cerasaro può contare anche su un’ampia offerta di prodotti trasformati, come aglio e scalogno già tagliati; il trito di aglio, cipolla e scalogno o ancora le Polpedorto come aglio e peperoncino insieme.
“La prima fase di ricerca relativa ai trasformati era partita nel 2006 e nel 2010 avevamo già le prime produzioni, che abbiamo iniziato a vendere subito ai consumatori. Negli anni abbiamo perfezionato le nostre ricette, consapevoli del valore dei prodotti ad alto contenuto di servizio. Oggi riusciamo a garantire prodotti lavorati interamente a crudo, non pastorizzati, che non germogliano durante la conservazione, mantenendo tutte le loro caratteristiche organolettiche".
E se i prodotti freschi finiscono sui banchi della Gdo, la vendita dei trasformati si affida all’online.
“Abbiamo fatto questa scelta anche in base alle dinamiche della Gdo, che negli ultimi venti anni ha sviluppato sempre di più prodotti a marchio proprio, lasciando meno spazio alle aziende produttrici più piccole – sottolinea il titolare – per questo motivo abbiamo deciso di puntare sull’e-commerce, rivolgendoci da un lato ai consumatori, dall’altra parte ad aziende alimentari e alla ristorazione. Ancora non abbiamo avuto lo sviluppo sperato e i volumi di vendita sono contenuti ma crediamo che sia normale. Prima di acquistare i prodotti, i consumatori devono conoscerli: per questo motivo abbiamo deciso di investire su questo canale, magari passando anche da iniziative promozionali”.



Influenza cinese, prezzi in rialzo per l’aglio

“Nell’ultimo decennio in Italia è difficile trovare aglio cinese nei supermercati, perché i consumatori tendono a preferire la provenienza italiana o spagnola – spiega Cerasaro – ma questo non significa che l’attuale situazione cinese non inciderà sul mercato. Il Paese asiatico è infatti il maggior produttore mondiale di aglio e, con le esportazioni chiuse, le conseguenze si iniziano a vedere: la richiesta non è soddisfatta e i Paesi iniziano a fare i conti sui propri approvvigionamenti. A breve il prodotto scarseggerà e i prezzi schizzeranno alle stelle. Anche se ora non ci sono variazioni in termini di ordini, tra qualche mese la situazione cambierà sicuramente. Basti pensare che se le quotazioni del prodotto erano su livelli medi/medio-bassi, nell’arco di due settimane i prezzi hanno registrato un aumento del 50%”. 



Il 2019, un’annata da dimenticare

In attesa di una buona annata, Cerasaro commenta la produzione dello scorso anno, a dir poco ‘nera’. “Basandoci solo su una produzione – spiega il titolare – per noi l’andamento dell’annata è fondamentale. Se solitamente oscilliamo su una produzione di 300-400 tonnellate annue, l’anno scorso è stato un disastro: parliamo di una perdita di prodotto del 40%. A determinare questa situazione sono state le piogge prolungate di maggio che non hanno permesso alle piante di svilupparsi al meglio, per non parlare della grandinata dell’11 giugno. Da anni nel settore, non avevamo mai dovuto fare i conti con problematiche del genere; segno che il cambiamento climatico si fa sentire”.

Un passo avanti con i social

Oltre al sito e alla pagina facebook, l’azienda agricola Cerasaro si avvale anche di altri canali di comunicazione al passo con i tempi: “Abbiamo iniziato a collaborare con diverse blogger in tutta Italia – conclude Cerasaro – con cui riusciamo a far conoscere ai consumatori la nostra linea di trasformati. Sono proprio le blogger le nostre prime clienti: testano i nostri prodotti e, se soddisfatte, ne consigliano l’utilizzo, magari suggerendo delle ricette. Non è solo promozione, questo tipo di comunicazione si basa sulla conoscenza dei prodotti e su un legame di fiducia reciproco: noi garantiamo qualità e i consumatori continuano a sceglierci. E’ molto importante anche il passaparola, perché se un cliente è soddisfatto, suggerisce con piacere i nostri prodotti. Se per i prodotti freschi, come i sacchetti di aglio e scalogno, non c’è molto da spiegare se non il valore aggiunto del prodotto italiano, per raccontare i trasformati dobbiamo interagire con i consumatori. Per questo motivo, in futuro introdurremo sicuramente anche altre attività di comunicazione”.

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