E’ già tempo di fave nel Metapontino, fertile pianura della Basilicata. Le prime raccolte all’interno delle strutture serricole sono iniziate due settimane fa, in anticipo di qualche giorno rispetto all’annata precedente. E il mercato finora ha risposto presente, riconoscendo buoni prezzi al prodotto fresco lucano.
“Attualmente stiamo raccogliendo circa 20 quintali al giorno di fave”, dice a Italiafruit News Aldo De Pascalis, titolare dell’omonima azienda agricola di Scanzano Jonico (Matera) che le produce su 11 ettari, tutti in coltura protetta. “Se le temperature si manterranno miti - prosegue - credo che potremo incrementare i volumi già nei prossimi giorni. La qualità è buona, con frutti esteticamente belli ma anche gustosi”.
La scorsa settimana, come osserva De Pascalis, i prezzi nei Mercati all’ingrosso italiani si sono posizionati attorno ai due euro il chilo. Una quotazione niente male per l’azienda lucana che è attiva anche nella produzione di fragole, clementine, uva da tavola e ortaggi come pomodori, melanzane e peperoni.
“In questi giorni, le nostre fave fresche si stanno vendendo più nel Settentrione che al Centro e Sud Italia, essendo particolarmente richieste nei Mercati ortofrutticoli di Milano, Torino e Treviso. Stiamo comunque servendo un po’ tutti i principali Mercati all’ingrosso d’Italia, integrando l’offerta di fave con quella di fragole”.
Per quest’anno, in particolare, l’azienda De Pascalis Aldo ha piantato circa 15 ettari di fragole Sabrosa/Candonga, che ha iniziato a raccogliere verso metà febbraio. “Per questo prodotto l’attività commerciale non sta andando male, ma non sta nemmeno andando bene - sottolinea l’imprenditore - Il prezzo per chilo della varietà, infatti, non si è riuscito a stabilizzare su un valore preciso, probabilmente anche a causa della psicosi che la scorsa settimana si è generata in Italia per il coronavirus”.