La filiera italiana del radicchio conquista i produttori Usa

E Levantia Seed presenta le sue novità dedicate all'ortaggio

La filiera italiana del radicchio conquista i produttori Usa
Dalle farm statunitensi all'Italia per conoscere da vicino la filiera del radicchio, per scoprire eccellenze come la rosa di Gorizia, il Trevigiano, il Variegato di Castelfranco o ancora il radicchio di Chioggia. Nelle settimane scorse un gruppo di produttori americani è stato protagonista di tour dedicato all'ortaggio, un'occasione studiata dalla ditta sementiera Levantia Seed per promuovere uno scambio di conoscenze con gli operatori Usa.

Il radicchio Costarossa

L'impresa di Porto Viro (Rovigo) è specializzata in baby leaf, zucche e ha un programma di innovazione varietale focalizzato sul radicchio in rampa di lancio. "Gli operatori americani - spiega a Italiafruit News Samuele Pellegrini, direttore di Levantia Seed - amano e apprezzano i radicchi italiani, presenti nella ristorazione e nei mercati statunitensi. La delegazione è venuta in Italia per conoscere da vicino la filiera, toccare con mano la produzione e la lavorazione del radicchio, dal campo al magazzino: hanno visto come è strutturata la società agricola Ortopadana di Conselve (Padova), azienda che lavora radicchio su circa 150 ettari. Il confronto con i produttori italiani è stato interessante e poi hanno provato come l'ortaggio può essere consumato e presentato, grazie al lavoro degli chef".



Levantia Seed opera negli Usa soprattutto con la rucola, uno dei prodotti di punta della ditta sementiera veneta, e questa iniziativa potrebbe gettare le basi per ampliare le collaborazioni in terra americana. "Puntiamo sulla rusticità e questo fattore ci premia - ancora Pellegrini - perché ci dà la possibilità di lavorare su nicchie di mercato, consentendo di differenziare la nostra offerta da quelle dei competitor. Col radicchio abbiamo selezionato varietà in collaborazione con esperti breeder del settore per avere prodotti distintivi sotto il profilo del gusto e della resistenza al freddo. L'incontro con gli operatori americani è stata anche l'occasione per sviluppare il mercato della cicoria, un'altra nicchia interessante".



Un campo prova di Levantia

Per rucola e baby leaf, Levantia Seeds propone varietà di ricerca italiana, con tolleranza al fusarium e varietà sviluppate in Gran Bretagna dalla Tozer Seeds con alta tolleranza alla Bremia. "Queste varietà danno complementarietà alla nostra gamma - sottolinea il direttore della ditta sementiera - Altro mercato che stiamo sviluppando con molto interesse è quello delle zucche: il nostro obiettivo è introdurre varietà nuove, resistenti e dalla lunga conservabilità, che però siano buone da mangiare. Abbiamo intrapreso un progetto di sviluppo, in catalogo abbiamo novità dell'Oishii Nippon Project in collaborazione con Tokita: vogliamo valorizzare zucche con gusti particolari e un grado brix molto elevato, queste sono apprezzate dal mercato perché a livello organolettico hanno una marcia in più. Oltre agli ibridi di origine giapponese abbiamo anche varietà tradizionali come le violine e le piacentine, in più selezioni di nostra ricerca".



Il mercato italiano della zucca è diventato importante. "Negli ultimi anni registriamo valori in crescita, ma soprattutto il mercato è diventato esigente - conclude Samuele Pellegrini - Il consumatore richiede zucca 365 giorni l'anno e di conseguenza per noi diventa un segmento su cui lavorare con costanza, pensando alle funzioni d'uso, ai periodi produttivi e ovviamente al gusto".

Nella foto di apertura il gruppo di operatori americani con il direttore di Levantia Samuele Pellegrini e il titolare di Ortopadana, Mauro Camozza

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