Arance, i numeri della riscossa

Volumi limitati, qualità elevata e prezzi in crescita: il focus Ismea

Arance, i numeri della riscossa
Volumi limitati - nell'ordine del 20-30% in meno rispetto alla scorsa campagna - e profilo qualitativo elevato. Un mercato che, soprattutto da gennaio a oggi, si è mostrato affamato di arance. Ecco servita la riscossa degli agrumi che, dopo due stagioni andate storte, finalmente vive una campagna soddisfacente. Questa è la fotografia al comparto scattata da Ismea nel suo Focus Arance.

Non mancano gli aspetti critici. L'Istituto mette in risalto l’eccessiva frammentazione della produzione agricola (dimensione media 2,5 ha), gli impianti poco moderni e razionali provocano minore produttività, scarsa resistenza alle fitopatie (virus della Tristeza) e un calendario di raccolta più breve rispetto ai nostri diretti competitor spagnoli. Il quadro tracciato da Ismea si completa con la maturità dei consumi interni, mentre aumenta la concorrenza dei Paesi mediterranei (durante la stagione di raccolta) e dell’emisfero australe (in controstagione). "Il risultato è un’estrema volatilità delle quotazioni del prodotto nazionale in funzione delle produzioni nazionali e dell’andamento del mercato internazionale", viene ribadito nel Focus Arance.



Dopo un biennio piuttosto negativo per la filiera, tuttavia, i dati della campagna 2019/2020 mostrano alcune conferme – come la riduzione delle superfici di produzione, anche se una quota in riconversione varietale – e qualche segnale positivo (produzioni di ottima qualità e prezzi all’origine in aumento)

Il potenziale produttivo



I dati relativi alle superfici coltivate confermano la tendenza strutturale alla riduzione degli investimenti, ascrivibili, in gran parte ai danni del virus della Tristeza sugli aranceti siciliani. Come è noto, l’unica soluzione per gli agrumeti colpiti da questa malattia è l’espianto e il successivo reimpianto con portainnesti resistenti. Le rilevazioni più recenti confermano che in Sicilia è in atto questo processo di riconversione anche se, al momento, una parte delle superfici reimpiantate non è ancora entrata in produzione. Infatti, nel 2019, la superficie produttiva siciliana è diminuita del 3% rispetto all’anno precedente. A livello nazionale la flessione è del 2,1% e rispetto alla media del triennio 2016-2018 la variazione risulta ancora maggiore (-3,5%).

La raccolta 2019/20

Raccolta agrumi

Un primo bilancio indica nel 2019 una flessione dei raccolti di arance nazionali, stimato tra il 20- 30% rispetto all’anno precedente. Il prodotto dell’attuale campagna di commercializzazione si presenta, tuttavia, con calibro medio grande, buona pigmentazione della polpa e un rapporto equilibrato tra acidi e zuccheri che soddisfa pienamente le aspettative dei consumatori.
Ismea ricorda come l’inizio della campagna 2019/2020 sia stato condizionato da un andamento climatico che ha determinato un ritardo della maturazione. Il maltempo ha influito sulla produzione agrumicola italiana così come su quella dei Paesi comunitari che si affacciano sul Mediterraneo. Secondo il Dipartimento americano di agricoltura, l’offerta di arance dei Paesi dell’Ue è prevista in calo del 10% rispetto alla campagna 2018/19. Considerando le ondate di maltempo che recentemente hanno colpito la Spagna, tale stima sarà probabilmente rivista al ribasso. "Tale andamento lascia prevedere una crescita della pressione sui prezzi europei - scrive Ismea - e una contemporanea crescita delle importazioni sulla scia della minore offerta nazionale e comunitaria".



La riduzione dell’offerta nazionale ha determinato un aumento generalizzato dei prezzi all’origine rispetto alla campagna 2018/19. L’aumento dei prezzi è stato rilevato sulle principali piazze e per le varietà più importanti.
A gennaio 2020 le quotazioni risultano superiori sia a quelle medie della campagna 2018/19 (+17%) sia in confronto al prezzo medio delle ultime tre campagne agrumarie (+20%). Un trend che, a quanto risulta a Italiafruit News, sta continuando sino ad oggi, con prezzi in campagna in marcato aumento.

Vendite al dettaglio



Il primo trimestre dell’attuale campagna delle arance 2019/2020 (ottobre-dicembre 2019) registra un generale rallentamento delle vendite. I dati relativi al canale della Grande Distribuzione di prodotto confezionato evidenziano una flessione di circa l’8% rispetto al 2018 e del 5% rispetto al 2017. Di contro, il prezzo medio al dettaglio è aumentato rispettivamente del 3% e del 5,5%. Tale andamento appare in linea con la campagna produttiva (minore offerta a prezzi più alti). Su questo rallentamento hanno inciso in maniera determinante sia il clima particolarmente mite che, storicamente, non spinge al consumo il prodotto nazionale sia il ritardo della maturazione.



A tale andamento, tuttavia, si contrappone il record dalla vendita di prodotto fuoristagione (proveniente dai Paesi dell’emisfero australe), registrato durante l’estate 2019: durante i mesi caldi, infatti, aumentano i consumi di succhi e bevande a base di arance (soprattutto fuori casa) e tale andamento sembra confermare la progressiva destagionalizzazione dei consumi degli italiani.

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