«Dopo Covid vinceranno online e discount»

Gasbarrino: nella filiera ortofrutticola problemi di rapporti e di qualità

«Dopo Covid vinceranno online e discount»
L’emergenza coronavirus cela una sfida che è anche un'opportunità: quella di ripensare e migliorare la filiera del settore ortofrutticolo, dove i rapporti di forza restano sbilanciati, e generano perdita di valore e competitività. La vede così Mario Gasbarrino, ex Ad di Unes/U2 Supermercati - oggi ai vertici di Everton e Cortilia - che con la consueta schiettezza aggiunge: “gli unici ad uscire vincenti dal post Covid saranno l’online e i discount”. 

“Storicamente, nell’ortofrutta - spiega il manager a Italiafruit News - c’è una contrapposizione forte, con la componente a valle della filiera che fa il bello e il cattivo tempo e l’altra, la produzione, schiacciata. Una situazione che penalizza non solo chi offre la materia prima ma l’intero sistema: non è un caso se il 50% delle vendite di frutta è verdura passa ancora da canali alternativi alla Gdo. E poi c’è un problema di qualità: chi compra nelle catene distributive lo fa perché trova il prodotto, non perché è buono. Battagliare sul prezzo senza puntare sulla qualità non ha funzionato, abbiamo tirato il collo ai fornitori che spesso tengono la merce buona per forme di vendita alternative al retail…”. 



 “Ciò che serve veramente - aggiunge Gasbarrino - è una integrazione di filiera per evitare di bruciare risorse in un comparto in cui la produzione è difficilmente programmabile. Non è possibile pensare di fare promozioni a prescindere dall’andamento delle campagne produttive, programmando con largo anticipo, magari per l’anno successivo. E’ un settore in cui bisogna parlare di partnership anche per evitare pratiche come l'illegalità. Il dialogo tra sordi distrugge la filiera - aggiunge Gasbarrino - Speriamo che questa botta sia servita e non si facciano più gli errori di prima”. 

Per l’ex manager di Unes nel post coronavirus saranno discount ed e commerce ad avere la meglio: “Già stavano vincendo prima, adesso per loro il terreno è ancora più fertile. Guardiamo i dati: il negozio fisico nelle 10 settimane clou dell’emergenza ha guadagnato il 4,7% circa ma ora sta perdendo quote e gli ultimi dati Nielsen disponibili evidenziano un calo di quasi 4 punti percentuali; l’online è lievitato del 44% arrivando a +150% nelle ultime settimane, in costante accelerazione. Considerano che ne prossimi mesi il Paese sarà purtroppo interessato da una recessione o depressione, è facile pronosticare che un canale come il discount, che al basso prezzo ha coniugato una crescente qualità, continuerà a galoppare. Per i supermercati che non sono né cane né pesce e non hanno specializzazione, il rischio concreto è invece di sparire o quanto meno ridimensionarsi”.



Nessun dubbio sull’ecommerce: è il futuro. In ottica di multicanalità, ma non solo:  "Il Covid ha sdoganato nuove modalità nelle relazioni e nel commercio, ci ha scaraventato nel futuro, con mezzi che non avevamo o che non usavamo. Sono saliti a bordo nuovi clienti che hanno imparato a utilizzarlo con soddisfazione: tanti single, target ideale perché tendenzialmente più fedele e dotato di una certa capacità di spesa. Ma anche i meno giovani sono entrati in gioco: nei giorni scorsi un signore di 83 anni ha mandato un whatsapp a Cortilia ringraziando per il servizio ricevuto. Anche i fruttivendoli hanno capito che il vento cambia e si sono attrezzati per portare la spesa a domicilio”. 

“Il mondo, insomma, ha avuto una forte accelerazione - conclude Gasbarrino - abbiamo scoperto cose nuove. Questa può, direi anzi deve, essere l’occasione per fare una analisi critica sulle cose che facevamo male. Tenendo conto che la globalizzazione non si ferma, ma che un eccesso di globalizzazione va rivista, proteggendo alcun filiere: la vicenda delle mascherine sia da esempio”.

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