Fucino, voli charter per i braccianti marocchini

Fucino, voli charter per i braccianti marocchini
Gli imprenditori fucensi mettono le mani ai portafogli per accogliere “a braccia aperte” gli operai marocchini necessari per salvare la stagione.

Per alleviare la fame di manodopera, soprattutto specializzata, trenta aziende hanno aderito all’iniziativa di Confagricoltura per far tornare gli operai bloccati in Marocco per l’emergenza Covid-19 con voli charter, accollandosi le spese del viaggio. La prima tranche dei lavoratori extracomunitari, attorno ai 250, arriverà in Italia, all’aeroporto di Pescara, con i voli in partenza da Casablanca il 19 e 20 maggio. 

Poi i braccianti saranno trasferiti in pullman nella Marsica, dove "prima di poter lavorare osserveranno il periodo di quarantena". Spostamenti e domicili saranno comunicati alle Asl di Pescara (punto di atterraggio) e Avezzano (competente per i Comuni fucensi), nonché alle due prefetture e al ministero del Lavoro. 

L’operazione è stata supportata dal vice ambasciatore del Marocco, Matteo Romanelli, che ha ottenuto il via libera dal ministero degli Esteri. Con l’ok del ministero guidato dal grillino Luigi Di Maio, l’ambasciata ha attivato le procedure anche per il nulla osta delle autorità marocchine, mirate a riaprire le porte all’arrivo dei lavoratori in lista d’attesa. 

"Si è aperto uno spiraglio - afferma Stefano Fabrizi, direttore di Confagricoltura - ma per risolvere il problema alla radice occorre un’apertura totale del governo. La grande richiesta delle aziende fucensi certifica la forte carenza della forza lavoro, soprattutto specializzata".

L’apertura agli italiani, infatti, non ha prodotto granché: sul portale di Agrijob, attivato da Confagricoltura per supplire, almeno in minima parte, alla scarsità di braccianti bloccati oltre frontiera per l’emergenza coronavirus, si sono iscritte circa 300 persone. Più o meno la metà hanno preso la via del Fucino: una goccia nel mare delle necessità degli imprenditori agricoli che, viste le gravi carenze di manodopera, in più di qualche caso, hanno virato verso le colture con la raccolta meccanizzata. Ora gli agricoltori fucensi aspettano l’arrivo dei braccianti extracomunitari che, naturalmente, prima di prendere la via dei campi dovranno osservare l’isolamento di 14 giorni.

I nuovi arrivi, comunque, non riusciranno a coprire le necessità: carenze che, in questi giorni, avrebbero innescato il "gioco al rialzo dei braccianti presenti. Per mettere fine al mercimonio - afferma Fabrizio Lobene, presidente di Confagricoltura - che vede gli imprenditori nel ruolo degli 'sfruttati', il governo apra le porte al rientro dei lavoratori extracomunitari».

Fonte: ilcentro.it