Partenza sprint per il melone veronese

Aldegheri: scarsa concorrenza, richiesta vivace e prezzi buoni. In arrivo l'offerta mantovana

Partenza sprint per il melone veronese
Una buona partenza per il melone veronese: il mercato relativamente “libero” assicura vendite sostenute e prezzi interessanti in questa prima fase della campagna. “La raccolta è iniziata da dieci giorni - spiega Francesca Aldegheri, referente per il settore frutticolo di Confagricoltura Verona -. I meloni sono di qualità e stanno spuntando prezzi tra 1,30 e 1,50 il chilo al mercato ortofrutticolo. Tra i preferiti dal consumatore c’è il retato Macigno, varietà precoce dal color arancio intenso e la polpa consistente e il Talento, sempre precoce e retato, con produzioni molto abbondanti e una elevata conservazione post raccolta”. 

A favorire il collocamento dei frutti è “l’assenza della concorrenza delle regioni del Sud Italia: in Sicilia, infatti, la stagione di raccolta volge al termine e quindi il prodotto veronese e veneto in generale ha la strada spianata per avere un posto in prima fila sul mercato”. “Di solito - aggiunge Aldegheri - il melone fa segnare il record delle vendite tra metà giugno e luglio, ma quest’anno le temperature ci stanno aiutando e quindi anche i consumi volano. Speriamo che l'attuale trend continui e che il consumatore premi il prodotto italiano, una scelta fondamentale in questo momento di emergenza Covid”.



Va aggiunto che anche la stagione scorsa fu particolarmente favorevole per il prodotto in tunnel raccolto da metà maggio a fine giugno che fece spuntare liquidazioni particolarmente alte. L’avvio dell’attuale campagna viene definito buono dall’esponente di una importante realtà commerciale veronese che aggiunge come ad oggi il raccolto si attesti a non più del 25% circa del totale e che tra pochi giorni dovrebbe arrivare il tunnellino del Mantovano. Come dire: presto per stilare consuntivi e... cantare vittoria.

La superficie coltivata a melone in Veneto è di circa 1.130 ettari, concentrata per quasi il 70% nella provincia di Verona (770 ettari), seguita da quella di Rovigo (270 ettari). L’anno scorso gli abbassamenti termici e le eccessive precipitazioni registrate ad aprile e maggio avevano generato problemi di asfissia. “Quest’anno ci auguriamo di avere una resa media maggiore – conclude Aldegheri - sperando che il prezzo tenga. Nel 2019, a causa della sovrapproduzione nazionale il prezzo medio annuo registrato alla Borsa Merci di Verona fu di 0,44 euro il chilogrammo, una quotazione davvero bassa”. 

Copyright 2020 Italiafruit News