Esselunga vuole Forlì e sblocca il polo logistico

Il retailer prepara lo sbarco in Romagna; firmata la convenzione per la piattaforma bresciana

Esselunga vuole Forlì e sblocca il polo logistico
Esselunga si prepara ad aggiungere un nuovo tassello nel puzzle dello sviluppo nella Penisola: è infatti in programma l'approdo a Forlì, per quello che sarà il primo punto vendita in Romagna. I rumors di un interessamento dell'insegna per l'area di via Bertini e Balzella si fanno sempre più insistenti e hanno già mosso le acque nel panorama politico locale, scatenando polemiche. Esselunga dovrebbe realizzare un supermercato da 2.500 quadri in un nuovo polo commerciale ma la variante urbanistica, non ancora approvata in via definitiva dall’amministrazione comunale, ha sollevato dei malumori; il dibattito imperversa e sabato scorso è stata organizzata anche una manifestazione di protesta. Uno dei punti critici messi in evidenza dai detrattori è la presenza di altri supermercati nel quartiere; dall'altra parte, si evidenziano i vantaggi legati a indotto e occupazione.



I primi contatti fra Esselunga e la società forlivese Omnia srl, titolare del progetto - come ha riportato il Resto del Carlino - risalgono all’inizio del 2019. Il retailer è di fatto già presente sul territorio, dal luglio dello scorso anno, con la spesa a domicilio: un servizio esteso da Ravenna a Riccione, ma anche in alcune zone dell'entroterra, dalla stessa Forlì a Cesena. Proprio la Romagna, del resto, viene considerata prosecuzione naturale di un’espansione che coinvolge, oltre alla regioni del Nord, la Toscana e il Lazio. 



Nei giorni scorsi, intanto, è stata sottoscritta ufficialmente la convenzione urbanistica per la realizzazione del polo logistico Esselunga di Ospitaletto (sopra il rendering), nel Bresciano. La società, rappresentata da Francesco Felisio, direttore sviluppo, investirà quasi 350 milioni di euro, di cui oltre 30 solo per la bonifica dell’area dell'Ex acciaieria Stefana, dove troverà spazio un insediamento di circa 300mila metri quadrati. L'operazione consentirà tra l'altro la riassunzione dei 120 operai rimasti a casa dopo la chiusura della fabbrica. Esselunga aveva speso oltre 51 milioni di euro per acquistare l’area, estesa su circa 825mila metri quadrati complessivi. 

Si avvicina così al capolinea un iter andato avanti per due anni tra trattative - con il Comune e  le amministrazioni limitrofe - e ricorsi al Tar: ora manca solo la procedura regionale di Via, la Valutazione d'impatto ambientale. 

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