Ortofrutta friulana, ottimo andamento per melo e nocciolo

L'assessore Stefano Zannier fa il punto sulle superfici investite: impennata per il frutto a guscio

Ortofrutta friulana, ottimo andamento per melo e nocciolo
L'ortofrutta in Friuli Venezia Giulia è essenzialmente rappresentata dalla coltivazione del melo, anche se - come spiega l'assessore regionale Stefano Zannier - c'è il nocciolo in rampa di lancio, soprattutto grazie al Progetto Loacker (clicca qui per leggere la notizia). "La situazione attuale delle colture in Friuli Venezia Giulia conferma il buon andamento del melo con oltre 1.200 ettari e registra il forte incremento della coltivazione del nocciolo le cui superfici superano i 250 ettari, ripartiti tra le province di Udine e Pordenone", informa l'amministratore.

Sul fronte orticolo c'è la patata (126 ettari di superfice coltivata). "Si tratta della prima raccolta, che coinvolge quelle varietà precoci, circa il 10% di quelle coltivate in regione, inadatte alla conservazione e destinate alla vendita diretta", rimarca Zannier. Il comparto pataticolo friulano è aggregato attorno alla Copropa, storica cooperativa con 110 ettari coltivati a patate nelle province di Udine e Pordenone.

Per quanto riguarda gli alberi da frutto, in Friuli si nota la marginalità dell'incidenza del mandorlo (solo 5 ettari in regione) rispetto alle altre colture fruttifere. Tra queste non sorprendono i dati raccolti di melo (oltre 1.200 ettari per varietà commerciali come Gala, Golden Delicious, Red Delicious, Granny Smith, Fuji, Pink Lady, senza dimenticare la nicchia costituita dalle varietà antiche tipiche della regione: Gialla di Priuso, di Corone, Ruggine Dorata, Rosso Invernale, Chei di Rose, Naranzinis, Striato Dolce, Zeuka, Marc Panara, Blancon), e poi pero e pesco, in quanto le superfici investite risultano in linea con quelle degli altri anni (rispettivamente 122 e 109 ettari).



"Si registra un'impennata delle superfici destinate al nocciolo, che superano i 250 ettari, ripartiti tra le province di Udine e Pordenone - prosegue l'assessore friulano - La messa a dimora di nuovi alberi, infatti, è iniziata circa due anni fa, per soddisfare la richiesta sempre maggiore di nocciole italiane, sia per il consumo fresco sia per la trasformazione nell'industria dolciaria. Si tratta di una specie molto adattabile. Ad oggi, in Italia, la quasi totalità della produzione avviene solo in Campania, Lazio, Piemonte e Sicilia. Per questo motivo, il nocciolo ha attirato l'attenzione di diversi agricoltori in Friuli Venezia Giulia, ed Ersa ha svolto un importante studio sull'attitudine dei suoli alla coltivazione del nocciolo, che ha determinato un rilevante riscontro positivo. Si ricorda, tuttavia, che la presenza della cimice asiatica nel 2019 ha rappresentato un problema, in quanto il nocciolo ne è risultato vulnerabile. Anche nel pesco è stata segnalata la presenza di adulti di cimice asiatica, talvolta anche con danni ai frutti".

La mappa dell'ortofrutta friualana
. La provincia di Udine rappresenta oltre il 60% della superficie agricola utilizzata, di conseguenza è facile immaginare che anche le colture esaminate siano concentrate in questa area: per la patata si arriva al 71% (segue Pordenone con 22%), per il melo 53% (segue Pordenone con il 45%), per il pero 78% (segue Gorizia col 20%), per il pesco 77% (segue Gorizia col 19%), per il pesco nettarina 71% (segue Gorizia col 25%), per il mandorlo l'80% (il rimanente 20% a Pordenone), per il nocciolo il 54% (segue Pordenone con il 45,9%). Trieste rappresenta meno dell'1% della superficie agricola utilizzata in Friuli Venezia Giulia e, per questo motivo, l'apporto alle colture esaminate è trascurabile (si parla di superfici totalmente assenti o di molto inferiori all'ettaro).

Copyright 2020 Italiafruit News