Moria del kiwi, audizione in Senato: «Il quadro peggiora»

Esperti e ricercatori: colpito il 25% della produzione nazionale, 300 milioni di euro di danni

Moria del kiwi, audizione in Senato: «Il quadro peggiora»
La moria del kiwi approda in Senato. Questa mattina, in commissione agricoltura, è prevista l'audizione informale, in videoconferenza, del professor Paolo Ermacora dell’Università di Udine, di Francesco Savian, esperto, di rappresentanti del Servizio fitosanitario e chimico, ricerca, sperimentazione e assistenza tecnica dell’Ersa Friuli Venezia Giulia, del Crea-Genomic Research Center (Fiorenzuola d’Arda) e del Crea-Ingegneria e Trasformazioni Agroalimentari-Laboratorio di biotecnologie microbiche applicate all’agricoltura e all’agroindustria (Torino). 



Si tratta del secondo "round" di una discussione iniziata la scorsa settimana, quando il fenomeno che ha intaccato le piantagioni di Veneto, Piemonte, Lazio ed Emilia Romagna, era stato affrontato su richiesta del senatore veronese Vincenzo D'Arienzo e del collega cuneese Mino Taricco, di professione agricoltore. Tre finora le audizioni sulle sperimentazioni effettuate in Italia. Per il territorio Veronese, è stato ascoltato Gianni Tacconi del Crea di Fiorenzuola D'Arda che, con i tecnici di Agrea Alessio Giacopini e Lorenzo Tosi, ha seguito il campo sperimentale di Palazzolo di Sona, in cui la ricerca è stata finanziata anche dai Comuni. Finora si è lavorato alla riduzione dei ristagni d'acqua negli impianti, poi concimati con il compost. 

"La situazione sta peggiorando, ormai oltre il 25% della produzione nazionale è colpita, con perdite superiori ai 300 milioni di euro", ha detto Tacconi. "Le risorse per la ricerca sono risibili rispetto al danno che subiscono gli agricoltori anche tenendo conto del fatto che per molti produttori il kiwi è stata la soluzione-rifugio dopo il crollo delle quotazioni delle pesche". 



Le sperimentazioni regionali necessitano di un tavolo di coordinamento per impedire doppioni e non sprecare risorse: va in questo senso la richiesta inoltrata da Allegri e D'Arienzo che Taricco, in quanto componente della commissione Agricoltura, è intenzionato a portare all'attenzione del ministero delle Politiche Agricole. La moria ha fatto la sua comparsa nel 2012 nel veronese per poi raggiungere nel 2015 Piemonte e Friuli, e "scendere" nel 2017 nel Lazio. Si stima che finora siano andati persi 3mila ettari su un totale di circa 25mila dedicati alla coltura su suolo italiano.

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