«Prezzi e vendite, frutta estiva mai così male»

Infante (Caan): pesche, susine, angurie a pochi centesimi, ko anche zucchine e melanzane

«Prezzi e vendite, frutta estiva mai così male»
Frutta e verdura a prezzi di saldo: c'è aria pesante al Centro agroalimentare di Napoli dove, nonostante i listini "rasoterra", le vendite sono scarse, inferiori alla media del periodo. Pasquale Infante, dell'azienda Del Sole Sas, che tratta prevalentemente referenze del territorio campano e rifornisce i supermercati del capoluogo partenopeo, è scoraggiato: "Di merce ne abbiamo tanta, ma purtroppo si vende pochissimo. E sì che i listini sono bassi. Vanno male pesche e nettarine, così come meloni e angurie. I consumi sono in calo e il continuo incremento di offerta in Mercato, anche d'importazione, non fa che peggiorare la situazione".



Nel periodo clou del coronavirus, racconta Infante, le cose al Caan andavano leggermente meglio, ma la concorrenza sleale di alcuni operatori da un lato e lo stop imposto ai mercatini rionali per i noti motivi di sicurezza dall'altro hanno reso comunque difficile il lavoro degli operatori. "E adesso stiamo toccando il fondo", aggiunge il grossista napoletano. "Le susine bianche sono quotate 50-60 centesimi il chilo, le zucchine fresche con il fiore annaspano attorno ai 15 centesimi, una cassetta di melanzane va via per 1, massimo 2 euro. E il resto non va meglio: 15-20 centesimi per l'anguria e per la maggior parte dei meloni. Anche fragole e piselli, nei mesi scorsi, hanno sofferto molto". 



"Il 2020 passerà alla storia come un annus horribilis - conclude amareggiato Infante - non ho ricordi di così tanti eventi negativi concentrati in pochi mesi. Noi cerchiamo di guardare avanti ma è difficile lavorare con fiducia in una situazione del genere, oltretutto con molte incognite peri prossimi mesi che potrebbero ulteriormente peggiorare il quadro d'insieme".

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