Ciliegia dell’Etna Dop alla ricerca di nuovi produttori

Il presidente del consorzio Carmelo Spina: «Quantitativi certi per imporsi sul mercato»

Ciliegia dell’Etna Dop alla ricerca di nuovi produttori
L’annata appena conclusa non è stata delle migliori per la ciliegia dell’Etna Dop, complici le difficoltà derivate dal Coronavirus e un clima non particolarmente buono. Ma il consorzio di tutela guarda con fiducia al futuro, cercando di ampliare la sua rete di produttori e rafforzare la presenza sul mercato.

A fare il punto sull’andamento del prodotto con Italiafruit News è il presidente del consorzio Carmelo Spina: “La situazione durante il lockdown è stata davvero dura - spiega -  i produttori non capivano se e cosa raccogliere. Mentre i frutti raccolti tra marzo e aprile, non avendo la certezza di poterli immettere sul mercato e per evitare che rimanessero sugli alberi, sono stati venduti a un prezzo più basso del solito”.


Ciliegia dell'Etna Dop, foto d'archivio

E aggiunge: “Nei mesi successivi la campagna si è ripresa e i prezzi sono stati buoni, considerata anche la mancata produzione da parte di alcune regioni. A registrare i maggiori guadagni, sono stati i commercianti che avevano già acquistato il prodotto. In generale chi ha guadagnato da questa situazione sono stati più che altro i distributori e i confezionatori, non di certo i produttori”.

A gravare sul lavoro dei coltivatori anche la carenza di manodopera. “La maggior parte dei nostri stagionali arrivano dalla Romania e durante il lockdown non potevano entrare in Italia – dice Spina – fortunatamente a giugno la situazione si è sbloccata e siamo riusciti a integrare la manodopera estera con quella locale”.



Sono una cinquantina i soci che compongono il consorzio che, tramite le sue continue attività di promozione come la partecipazione a fiere e sagre, è diventato un punto di riferimento per far conoscere il prodotto.
“Solo chi fa parte del consorzio, può fregiarsi del marchio Dop per la ciliegia dell’Etna, tutte di varietà Mastrantonio” sottolinea il presidente. E continua: “Ad oggi commercializziamo il prodotto per lo più nei mercati all’ingrosso siciliani e lo scorso anno anche su Milano. Alla Gdo per ora forniamo solo piccole quantità: per contrattare con i buyer servono quantitativi certi, per questo motivo stiamo cercando di aumentare il numero dei nostri produttori. A ottobre inizieremo a lavorare su questa espansione, che ci aiuterà a valorizzare la nostra presenza sul mercato”.



“Quest’anno purtroppo la produzione è stata il 50-60% in meno rispetto allo scorso anno – commenta Spina – avevamo avuto una fioritura bellissima che faceva ben sperare ma poi ci sono stati giorni di cattivo tempo che hanno distrutto i fiori. La produzione è stata a macchia di leopardo: mentre la fascia montana fino ai mille metri ha tenuto meglio, la fascia più bassa è stata influenzata dallo scirocco che ha rovinato il prodotto”.

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