Xylella, il nuovo regolamento autorizza i reimpianti

Xylella, il nuovo regolamento autorizza i reimpianti
“Nel nuovo regolamento Ue con misure per prevenire l’introduzione e la diffusione nell’Unione Europea della Xylella fastidiosa, in vigore dallo scorso 20 agosto, contiene importanti novità relative alle attività di contrasto”. Lo rende noto il presidente della Copagri Puglia Tommaso Battista, spiegando che molte altre disposizioni presenti nel testo erano già conosciute, ad esempio le indicazioni relative alle delimitazioni, la riduzione da 100 a 50 metri del raggio di eradicazione e soprattutto una più chiara regolamentazione sulle movimentazioni e su tutta l’attività vivaistica nelle zone di demarcazione.

“La principale novità riguarda il tema dei reimpianti. Nonostante la necessità di aprire nelle aree infette a nuove opportunità di reimpianti, infatti, il vincolo era limitato alle piante riconosciute resistenti o tolleranti, così come stabilito dagli Stati membri, ovvero alle sole varietà di Leccino e Favolosa, pur in carenza di un adeguato supporto scientifico; le predette varietà hanno però evidenziato alcune importanti criticità, quali l’esigenza di un importante apporto idrico per la Favolosa e la caratteristica auto sterile del Leccino. Con il nuovo regolamento, invece, viene autorizzato il reimpianto di piante che ‘appartengono di preferenza a varietà che si sono dimostrate resistenti o tolleranti’”, prosegue il presidente.

“Aver rimosso l’esclusività consente di non azzerare la straordinaria biodiversità olivicola del Salento, una delle più vaste di tutto il mediterraneo”, commenta Battista, ricordando che “la Copagri Puglia aveva da tempo chiesto di aprire a nuove varietà, nella piena consapevolezza che il concreto rischio di una diminuzione in termini di biodiversità avrebbe portato grosse problematiche all’olivicoltura”.

“Un’altra importante novità prevista dal regolamento comunitario è quella che impone l’analisi molecolare per l’individuazione delle piante infette. E’ da tempo, infatti, che si è consapevoli dell’inefficacia del metodo ‘Elisa’, attualmente in uso, in relazione all’alta percentuale di falsi negativi, che possono raggiungere anche il 30%. Ci auguriamo ora che grazie all’analisi molecolare l’individuazione delle piante infette sia più puntuale ed efficace”, conclude il presidente della Copagri Puglia.

Fonte: Ufficio stampa Copagri Puglia