La calda estate di Eurospin

Sbarco in Croazia, frutta sottocosto, tensioni aziendali: insegna sugli scudi

La calda estate di Eurospin
La calda estate di Eurospin tra sbarchi all'estero, offerte sottocosto da brivido e vertenze sindacali. Lo scorso 13 agosto, il discounter con quartier generale in Veneto ha aperto il primo store in Croazia, nella città di Zara. "Un passo importante per tutti noi, che riconosce il valore dei nostri sforzi e del nostro lavoro e ci riempie di orgoglio", si legge sulla pagina gestita dal Gruppo su Linkedin. "La famiglia si allarga, le esperienze si moltiplicano e le culture si intrecciano, ma lo spirito genuino e semplice di Eurospin resta lo stesso di sempre".  



L'assortimento viene selezionato in base alle esigenze dei consumatori locali "ma - tiene a puntualizzare Eurospin - con oltre il 50% dei prodotti a marchio provenienti da fornitori italiani". Forte di 1.200 punti vendita, oltre 15mila dipendenti e un fatturato che nel 2019 si è attestato intorno ai 7 miliardi di euro, l'insegna italiana fondata nel 1993 conta da tempo una cinquantina di punti vendita in Slovenia e a breve inaugurerà il secondo store croato: l'obiettivo è crescere sensibilmente nei due Paesi balcanici. Un'espansione internazionale - seppure a corto raggio - che non è molto frequente nel panorama distributivo tricolore, da sempre proiettato sullo sviluppo interno, dove svariati competitor d'Oltralpe animano un serrato confronto. 

Balzata all'onore delle cronache, anche extra-ortofrutticole, per la (s)vendita di angurie a 1 centesimo nel giorno antecedente Ferragosto, Eurospin il 20 agosto ha inaugurato uno store anche a Trani sfoderando ancora una volta prezzi stupefacenti: è il caso dell'uva Made in Italy in offerta a soli 99 centesimi il chilo, come testimoniano le fotografie. 



Sul piano delle relazioni sindacali e dei rapporti con i collaboratori, intanto, è gelo con le organizzazioni sindacali che da tempo chiedono al Gruppo di dare attuazione ai Protocolli condivisi tra Governo e Parti sociali al fine di garantire condizioni adeguate di sicurezza nel contesto dell’emergenza Coronavirus.  

I sindacati parlano di "numerosissime segnalazioni giunte dai territori, fin dall’inizio dell’emergenza Covid, in relazione agli aspetti che riguardano il distanziamento e il contingentamento della clientela all’interno dei negozi, alla pulizia e sanificazione, alla messa a disposizione del personale dei dispositivi di protezione individuale". Di qui la decisione di proclamare lo stato di agitazione e di promuovere iniziative per informare l’opinione pubblica circa la situazione in essere nel Gruppo Eurospin. 

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