Il fico d'india verso i mercati internazionali

Il produttore catanese Cantarella: «Qualità eccelsa con il microclima dell'Etna»

Il fico d'india verso i mercati internazionali
Se fino a qualche anno fa il fico d’india era un prodotto di nicchia per il mercato nazionale, oggi questo frutto varca con facilità i confini nazionali attraendo consumatori da tutto il mondo grazie alla sua dolcezza unica.

“Il fico d’india siciliano sta andando benissimo sui mercati, la gente ha iniziato a mangiarlo e a capirne la sua caratteristica dolcezza, il frutto sta iniziando ad essere conosciuto anche a livello internazionale” spiega a Italiafruit News Pietro Cantarella, titolare dell’omonima azienda di Biancavilla (Catania) che a questo frutto ha dedicato una superficie di dieci ettari, oltre a tre ettari destinati ad agrumeto.

Pietro Cantarella, titolare dell'omonima azienda

E continua: “Ci troviamo alle pendici dell’Etna e grazie al clima unico generato dal nostro vulcano, possiamo contare su una qualità eccelsa e su frutti dolcissimi. Coltiviamo le varietà bianca (muscaredda), rossa (sanguigna) e gialla (sulfarina), oltre ai bastardoni che sono i più tardivi”.


La raccolta manuale dei fichi d'india

La raccolta dei fichi d’india rossi quest’anno è iniziata il 23 luglio, in anticipo rispetto alle tempistiche tradizionali che prevedono l’inizio della campagna ai primi di agosto.
“I mesi di febbraio, marzo e aprile sono stati favorevoli per lo sviluppo della pianta e per la fioritura – spiega Cantarella – e anche se a giugno e luglio abbiamo registrato delle piogge, ora stiamo raccogliendo frutti belli e senza difetti. Dopo qualche giorno dall’inizio della campagna dei fichi d’india rossi, abbiamo iniziato la raccolta dei fichi d’india bianchi e gialli; concluderemo la campagna verso i primi di settembre, per poi iniziare con la varietà tardiva dei bastardoni”. 


Fichi d'india varietà rossa

La raccolta, interamente manuale, viene effettuata quattro volte durante la stagione e le piante assicurano una produttività pari a 200 chilogrammi di fichi l’una. Le pezzature dei frutti sono molto diverse tra loro, in un intervallo che va dai 90 grammi fino ai 180/200 grammi.


Fichi d'india varietà gialla

Le temperature alle pendici dell’Etna arrivano anche fino a 44° gradi, motivo per cui l’azienda sta sperimentando le coperture per ritardare la produzione. “Con le coperture, la temperatura massima raggiunta è di 36° gradi – assicura il produttore – che permette alle piante di maturare con più calma. Siamo ancora in fase di sperimentazione perché le coperture sono molto costose ma, considerato che rappresentano un valido aiuto per difendersi dalle sempre più frequenti grandinate, per il futuro siamo disposti a fare un investimento”.


Fichi d'india bastardoni

Per quanto riguarda la commercializzazione dei fichi d’india nella Grande distribuzione, l’azienda in parte lavora il prodotto da sola e in parte lo conferisce alla società cooperativa agricola La Normanna di Paternò (Catania).
“Se fino a qualche anno fa vendevamo il nostro prodotto solo a livello europeo – dice Cantarella – due anni fa con l’entrata nella cooperativa, abbiamo decisamente ampliato i nostri mercati e al momento ci stiamo organizzando per vendere in Canada e Cina”.

“Di certo il passaparola e la pubblicità sono stati di aiuto per fare conoscere il nostro prodotto – conclude – ma l’entrata ne La Normanna è stata fondamentale per ampliare il nostro business, oltre che per migliorare la trasformazione del prodotto, i tempi di  raccolta e di trasporto grazie alle solide capacità organizzative della cooperativa”.

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