L'export italiano di ortofrutta guadagna valore

I dati Fruitimprese dei primi cinque mesi confermano il disavanzo in termini di volumi

L'export italiano di ortofrutta guadagna valore
L'export ortofrutticolo italiana guadagna in valore e torna a superare, in termini economici, il dato relativo all'anno precedente: è uno degli elementi salienti della bilancia commerciale dei primi cinque mesi dell'anno che fa riferimento ai numeri Istat elaborati da Fruitimprese. La forbice tra export (2 miliardi di euro, +7,8% sull'analogo periodo 2019) e import (1,83 miliardi, +6,6%) si allarga, rispetto alla rilevazione precedente riferita al periodo gennaio-aprile, e determina un plus di 171,3 milioni (erano +139 milioni nel 2019, per un ascesa del 22,7%). In termini quantitativi, le esportazioni flettono del 7,8% rispetto ai primi cinque mesi del 2019, mentre le importazioni salgono del 3,9% determinando un disavanzo di 301mila tonnellate (erano 125mila nei primi cinque mesi dello scorso anno).



Le quantità importate (circa 1,66 milioni di tonnellate) superano ancora una volta le quantità esportate (1,38 milioni di tonnellate). In uscita, segno negativo per i volumi di frutta fresca (-14,1%), frutta secca (-8,7%) e ortaggi (-1,4%) mentre crescono gli agrumi (2,1%). In valore andamento positivo per tutte le categorie, dagli agrumi (+22,2%) alla frutta tropicale (+2%) passando per frutta secca, ortaggi e frutta fresca, che mette a segno un +2,7%.  



Sul fronte delle importazioni dato negativo solo per i volumi di ortaggi (-7,4%) mentre aumentano tutte le altre voci, a partire dagli agrumi (+36,3%); in valore calo del 14,1% per ortaggi e segno più per frutta fresca, tropicale e secca, con gli agrumi che mettono a segno un significativo +72,1%.

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